“Io sono convinto che il fondamentalismo e il radicalismo abbiano in effetti a che fare con la civiltà e la cultura”: così Roberto Vannacci ai microfoni de La Verità. Il generale si è soffermato sulla guerra tra Israele e Hamas: “Io penso che la cultura sia sinonimo di civiltà, e che le civiltà esistano anche se qualcuno ritiene che non sia così. Esistono caratteristiche peculiari e specifiche di un certo gruppo sociale che lo rendono una civiltà, esistono valori che le rendono tali”.



Per Vannacci c’è un problema legato alla civiltà, ci sono caratteristiche della civiltà occidentale che i fanatici non accettano. E si tratta di ideologia, non di fede: “La nostra civiltà è nemica di ciò che loro rappresentano, dunque uno scontro esiste e dobbiamo tenerne conto. L’islam fondamentalista che individua il nemico nell’Occidente non lo fa per scelta probabilistica o per vezzo ma compie questo atto perché percepisce nel modello che l’Occidente rappresenta un pericolo esistenziale alla sopravvivenza dell’islam stesso così come inteso dai fondamentalisti”.



L’opinione di Vannacci

Nel corso del suo discorso, Vannacci ha evidenziato di non essere preoccupato dai nemici che vengono da fuori. Anche noi stessi siamo nostri nemici, a suo avviso: “E lo siamo ogni volta che neghiamo la libertà di opinione, ogni volta che attacchiamo la nostra tradizione, la nostra cultura e la nostra identità. Quando si nega l’identità nazionale, quando la si denigra a vantaggio di altri profili e culture, quando si rifiutano le bandiere, gli inni, i confini, il suolo e il sangue, si mina dall’interno la sopravvivenza stessa di quel substrato che ci ha garantito il benessere, il progresso, la libertà e la facoltà di mettere al mondo dei figli in una nazione che garantisse loro più opportunità di quante noi ne abbiamo avute per noi stessi”. Siamo noi ad aprire le porte al fondamentalismo distruttore, la sua analisi. Ma Vannacci ha tenuto a ricordare che esiste anche un islam tollerante che ha combattuto il fondamentalismo e ancora lo combatte: “Fare di tutta l’erba un fascio non ha senso, ed è appunto contrario alla nostra cultura. Io continuo a pensare che il confronto fra idee diverse ci faccia progredire. Chiunque qui deve essere libero di esprimersi e parlare”.

Leggi anche

Abu Mazen: "Pace con Israele? Ne ho parlato con Trump"/ "Lascino Gaza, Anp pronta a gestire la Striscia"