Il generale Roberto Vannacci è finito sotto inchiesta per istigazione all’odio sociale, truffa e peculato, oltre ad una denuncia della pallavolista Paola Egonu per diffamazione aggravata. Il pm di Lucca aveva chiesto l’archiviazione ma l’atleta si è opposta e il prossimo mese ci sarà l’udienza davanti al Gip. Nella giornata di ieri, come ricorda La Verità, è arrivata anche la decisione del ministero della difesa di sospendere lo stesso Vannacci per undici mesi, in quanto secondo lo stesso ministero il militare avrebbe mostrato «carenza del senso di responsabilità», leso il «principio di neutralità/terzietà della forza armata» e compromesso «il prestigio e la reputazione» dell’esercito. «Sulla questione specifica della sospensione – racconta lo stesso Vannacci a La Verità – non ho nulla da aggiungere rispetto a quello che ha detto il mio legale», ci dice. «Continuerò a fare divulgazione del mio libro, perché è un’attività che ho iniziato da tempo e che proseguo come libero cittadino, e poi presenterò, appena uscirà, anche il secondo libro che ripercorre la mia vita e che si intreccia con le stesse tematiche espresse nel Mondo al contrario».



Vannacci rimanda al mittente le accuse di razzismo: «Nel mio primo libro si capisca molto bene che non vi è razzismo, che non vi è omofobia, che non vi è putinismo o altre cose di questo tipo. A me sembrava già tutto chiaro da subito, ma evidentemente invece c’è bisogno ribadire il concetto». Sulla questione Paola Egonu, il generale precisa che la sua frase non voleva essere offensiva, in quanto lo stesso parlava «Semplicemente di una caratteristica che secondo me è una ricchezza, un valore aggiunto. Il quarto capitolo del mio libro, quello dedicato alle società multiculturali, è un’ode alle differenze». Stando a Vannacci «La discriminazione è tutta un’altra cosa. Mentre la differenza fa riferimento a due caratteristiche, la discriminazione si gioca sul piano della dignità e dei diritti, e nel mio libro non c’è una parola, dicesi una, che vada a toccare i diritti o la dignità delle persone».



ROBERTO VANACCI: “ACCUSE DI RAZZISMO? ALLIBITO”

Vannacci si sofferma nuovamente sulle accuse di razzismo, dicendosi “allibito”, e precisando di non aver mai scritto una cose del genere ne tanto meno pensata: «Non ho mai proferito un’espressione che fosse razzista. Razzista è chi crede che una razza o un’etnia siano superiori da un punto di vista biologico alle altre», parlando di un grande travisamento.

Il militare precisa di non essersi mai sentito con Paola Egonu «No, non ci siamo mai sentiti, ma non nego che a me piacerebbe molto avere la possibilità di scambiare opinioni. L’ho detto mille volte durante le presentazioni del libro e in tantissime interviste: non ho scritto e non penso che Paola Egonu abbia meno diritto di essere italiana in virtù delle sue caratteristiche somatiche. Non ho mai asserito una cosa del genere. Ho semplicemente detto che Paola Egonu ha delle caratteristiche somatiche specifiche che non la inquadrano nell’italianità, ma questo non va a toccare minimamente i suoi diritti. Lei è cittadina italiana, io sono orgoglioso che lei sia cittadina italiana e io tifo per lei quando vince a pallavolo, e ritengo che sia una ricchezza per il nostro Paese. Di nuovo c’è stata un’interpretazione totalmente errata delle mie parole, anche strumentale».



ROBERTO VANACCI E LA SUA POSSIBILE CANDIDATURA ALLE ELEZIONI

Chiusura dedicata alla sua possibile candidatura alle elezioni, così come sta “spingendo” il ministro degli interni, Matteo Salvini: «Ringrazio il ministro Salvini, sia per quello che ha detto ieri sia per quello che ha detto in precedenza. Quanto alle elezioni, non ho sciolto le riserve. Lo farò quando sarà necessario e opportuno. Intanto io continuo a essere un militare, e un militare non fa propaganda politica. Annunciare una mia partecipazione alle elezioni in questo momento significherebbe moderare ancora di più quello che dico presentando il mio libro, per evitare strumentalizzazioni. Non voglio che qualcuno possa scambiare la mia attività culturale e divulgativa come un’attività politica in vista delle elezioni».