Da soli due giorni in rotazione radiofonica, Roberto Vecchioni, ospite oggi di Che tempo che fa, ha regalato a tutti i fan il suo nuovo singolo Meravigliosi quegli anni. Il brano è tratto dal disco dell’artista L’infinito, già Disco d’Oro grazie alle oltre 25 mila copie vendute nelle sole strutture fisiche. Vecchioni infatti, ricorda Repubblica, ha scelto di non avvalersi del potente mezzo dello streaming e della diffusione digitale, chiudendo le porte al download. Nessun tentativo intanto da parte del cantautore di richiamare quella classica nostalgia che spesso si associa ai gloriosi anni Sessanta, che come ribadisce durante la presentazione non sono i protagonisti del suo nuovo estratto. Roberto Vecchioni sarà inoltre ospite di Che tempo che fa per la puntata di oggi, 5 maggio 2019, dove approfondirà l’argomento e parlerà del suo nuovo lavoro. “Solo no sfondo, un pretesto per parlare di com’ero”, svela al quotidiano per spiegare come mai la scelta di quel titolo e del tema che farà da fondamenta ad un discorso più ampio. E soprattutto al suo grande desiderio di vedere le generazioni dei giovani ruggire come ha fatto lui all’epoca, al fianco di tanti ragazzi che con determinazione e coraggio hanno cambiato tante cose nel nostro Paese. “Il mio orologio è fermo in un terno presente”, continua parlando di un entusiasmo mai sopito, anche se legati alle speranze nate proprio a cavallo fra gli anni sessanta e settanta.
Roberto Vecchioni, Che tempo che fa: i concerti non sono mai abbastanza
I concerti non sono mai abbastanza per Roberto Vecchioni, ospite di Che tempo che fa, che nei giorni scorsi si è esibito a Trento come nuova tappa del suo L’infinito tour. L’affetto del pubblico è sempre presente, così come la gratitudine che tanti manifestano sui social del professore. Fra i prossimi appuntamenti quelli di maggio, previsto per giorno 15 al Teatro Arcimboli di Milano ed il giorno 20 al Parco della Musica di Roma. Tanti sold out alle spalle, come quello del live a Bergamo di inizio aprile. Merito anche della scelta di dividere in due parti la serata, alternando musica e parole, racconti e interpretazioni. Il suo è un inno alla vita del resto, come ha specificato a L’Adige, orgoglioso anche di aver realizzato un disco diverso dai precedenti, raccogliendo al suo interno brani differenti fra loro ed in grado di comporre insieme una vera sinfonia. La sua grande vittoria però è essere riuscito a convincere Francesco Guccini a duettare al suo fianco per il brano in onore ad Alex Zanardi. “Mi sono giocato bene le mie carte”, rivela, “facendogli ascoltare parte del disco”. Il romanticismo non manca nella visione di Vecchioni, che proprio per questo ha scelto di allontanarsi dalla tendenza musica del momento e fare un ennesimo tuffo nel passato. L’album è infatti disponibile in vinile, che lo ha accompagnato lungo la sua vita e crescita, senza considerare che le canzoni realizzate per infinito “hanno quel senso di ballata di quel periodo unico, in cui la musica era a 33 e 45 giri”.