Ha scalato la classifica dei migliori al mondo, ha giocato a tennis fino a quando non è riuscito a battere Rafa Nadal al Roland Garros, e alla fine Robin Soderling si è ritirato chiudendo il capitolo della sua vita più elettrizzante, felice e drammatico di sempre. La gloria e le vittorie non bastano quando il male oscuro è dentro di noi e lo stesso è stato per l’ex tennista e allenatore svedese che ha alzato il velo su quello che aveva dentro e di come ha combattuto per mettere a tacere questo mostro o, come lo definisce lui, “un’ansia costante che mi rosicchiava dentro”. Le parole dell’ex tennista hanno sconvolto gli ascoltatori della radio pubblica di Svezia che hanno avuto modo di ascoltare la sua struggente intervista.



LA LOTTA DI ROBIN SODERLING ALLA DEPRESSIONE

Robin Soderling si è ritirato per problemi fisici ma, a quanto pare, non erano solo di natura “meccanica” ma anche psichica visto che proprio l’ex tennista e allenatore svedese, ha rivelato un passato duro, di lotta contro la depressione: “Nel luglio 2011 dopo aver battuto Ferrer e vinto la finale di Bastad sono tornato a Montecarlo e sono caduto in un abisso nero senza fondo. Avevo un’ansia costante che mi rosicchiava dentro. Il minimo rumore mi faceva prendere paura. Era così anche quando il telefono squillava”. Ha fatto di tutto per nascondere questi suoi sentimenti e questo sentore almeno fino a che non è riuscito più a sostenere “questo abisso nero” e ha pensato anche al suicidio cercando “su Google come fare”. Il suo racconto poi continua: “C’erano solo tre giocatori con cui potevo perdere, gli altri dovevo batterli, altrimenti mi sentivo male, fallivo, mi sentivo un perdente“.

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