Film come “Mrs Doubtfire“, “Una voce nella notte”, “L’uomo bicentenario” e “Patch Adams” hanno permesso a Robin Williams di entrare nel cuore del pubblico e di farsi apprezzare per la sua versatilità. Proprio per questo la notizia della sua scomparsa, avvenuta l’11 agosto del 2014, ha gettato nello sconforto milioni di persone, non solo chi aveva avuto modo di conoscerlo da vicino.
L’attore era stato trovato senza vita nella sua abitazione a San Francisco, dopo una chiamata al 911 in cui si parlava di “un uomo incosciente sul pavimento“. Chi aveva potuto frequentarlo assiduamente sa bene quanto lui soffrisse di depressione, problema che cercava di tenere a bada, ma senza gandi risultati. Anche stare a lungo sul set in alcuni momenti per lui era diventato difficile.
Come è morto Robin Williams? Subito pochi dubbi sul suicidio
Sin dalle prime ore dopo il ritrovamento del corpo si era parlato di suicidio, ipotesi che era stata confermata anche nel primo comunicato diffuso dalla polizia. “Per definizione il suicidio è un atto intenzionale, non dovuto a un incidente” – erano state le parole dello sceriffo di Marin County nella conferenza stampa organizzata per dare l’annuncio.
Il corpo dell’attore è stato ritrovato “sospeso da terra e in una posizione come se fosse seduto” dalla sua assistente. Williams non aveva lasciato alcun messaggio d’addio, nè aveva fatto trasparire l’idea di mettere in atto il tragico gesto, nonostante da tempo faticasse a sorridere. L’uomo si era impiccato con una cintura appesa a una porta. Sul suo corpo sono state inoltre evidenziate “ferite superficiali sul polso sinistro” fatte con ogni probabilità con un coltello, come se quella fosse la prima modalità con cui avesse tentato di togliersi la vita. Quelle non si sono rivelate però le cause determinanti per arrivare alla morte.
Qualche tempo prima all’artista era stata però evidenziata anche una grave malattia, di cui aveva parlato la moglie Susan: “Mio marito stava combattendo contro una malattia mortale. Tutte le zone del suo cervello erano state intaccate dalla malattia. Un’esperienza che lo ha totalmente disintegrato”.