Robocop 2014 è un film superiore rispetto al lungometraggio del 1987? Questa è una domanda che tanti cinefili si pongono, soprattutto gli amanti del genere fantascientifico.  Dare una risposta secca non è semplice, considerando i tanti parametri in gioco e senza dimenticare che parliamo di un caposaldo della cinematografia americana. Il racconto distopico diretto da Paul Verhoeven ha tracciato un solco sia dal punto di vista tecnico, da quello narrativo…



Robocop: Il futuro della legge del 1987 è una storia di fantascienza ambientata in un futuro distopico e si caratterizza per le evidenti note satiriche e per il feroce cinismo tipico di Verhoeven, un regista noto per le sue provocazioni e per la sua voglia di trasgredire. Robocop 2014 ha provato a battere la stessa strada, sfruttando l’avanzamento tecnologico e un cast ricco di star. Ma i risultati non sono stati gli stessi…



Robocop 2014, il reboot di José Padilha

Reduce dal successo di Tropa de Elite, Josè Padilha ha deciso di mettersi alla prova con Robocop nel 2014, passando dal dramma alla fantascienza. Uno step non semplice, considerando la portata del progetto e gli investimenti messi in campo. Pensiamo solo al cast di protagonisti: tra gli altri segnaliamo Joel Kinnaman, Gary Oldman, Michael Keaton, Samuel L. Jackson, Abbie Cornish e Michael K. Williams.

Alcune sequenze sono a dir poco eccellenti dal punto di vista visivo – pensiamo alla scena di apertura – Robocop del 2014 ha dei difetti particolarmente evidenti in sede di sceneggiatura. La narrazione non prevede twist significativi, mantenendo il clima piatto, senza spunti degni di nota. C’è una grande difficoltà nel mantenere alta l’attenzione,come testimoniato dalla chiusura senza pathos dell’ultimo atto. Grandi problemi in fase di scrittura, dunque, ma non è tutto da buttare: le interpretazioni sono piuttosto convincenti e la messa in scena di Padilha conferma le sue grandi potenzialità.