Un video dalla Cina, in questi tempi di emergenza coronavirus in cui se ne sono già viste di tutti i colori, è diventato subito virale. Un robot-dottore, piccolo e colorato ma a vederlo anche un filo inquetante, che viene utilizzato davanti alle scuole cinesi per completare una lunga catena di montaggio igienizzante, per permettere ai piccoli di tornare a scuola senza paura di contrarre il covid-19. Spray disinfettante sotto le suole delle scarpe, lavaggio delle mani, misurazione della temperatura e sanificazione di grembiulino e zainetto sono i gesti che diventeranno quotidiani per tornare alla normalità senza temere di nuovo l’inizio di un nuovo focolaio di contagio. Ma la superstar della catena è stato proprio lui, il robottino che deve dare via libera al bambino di turno, che deve posizionarsi davanti al dispositivo con pupille e bocca spalancata. Solo così il robot in pochi secondi può controllare temperatura, pupille, tonsille e stato di salute generale del piccolo: senza sintomi influenzali, l’accesso in classe è garantito.
CINA, SU TIKTOK IL DOTTORE ROBOT SPOPOLA
Il video che ha avuto tanto successo e ha svelato una routine anche per i bambini un po’ alienante ma necessaria per combattere il coronavirus, è stato mostrato su TikTok e passo dopo passo viene seguito l’ingresso a scuola del bambino. Prima della visita-lampo del robot ci sono insegnanti e assistenti – munite di guanti e mascherina – che accompagnano il bambini lungo il viale d’ingresso per svolgere tutte le operazioni di sanificazione. Al robottino colorato come detto spetta la parte finale, con misurazione di febbre e battito cardiaco e controllo di gola e pupille, con tutti i dati subito registrati e mostrati su uno schermo colorato. L’aspetto del robot dovrebbe divertire e rendere simpatica l’operazione per i piccoli, ma a vederlo viene da pensare che, almeno esteticamente, si potesse fare di meglio. In ogni caso si tratta di un’operazione necessaria, considerando come queste misure hanno aiutato la Cina a soffocare un’epidemia che solo due mesi fa, prima dell’espansione globale, sembrava fuori controllo nel territorio nazionale e in particolare nell’epicentro, a Wuhan.