Roby Facchinetti, l’ex cantante dei Pooh, si racconta nel salotto di Verissimo da Silvia Toffanin. Il cantuatore rivive il terribile momento del Coronavirus che ha messo in ginocchio la sua città: Bergamo. “Le cose vanno un pò meglio quel periodo incredibile lo abbiamo alle spalle, ma la mia città non la riconosco più” – dice il cantante – “mi capita di incontrare conoscenti, amici e non si riesce a parlare d’altro. Ci sono delle famiglie decimate, io stesso ho perso 7 persone tra parenti, amici, persone che lavoravano per me e non si riesce a capire perché”. L’ex Pooh è ancora provato e sconvolto da tutto il dolore visto e vissuto e parlando della sua città Bergamo sottolinea: “la mia città non è più la stessa”. Il Coronavirus è arrivato come un uragano a Bergamo facendo migliaia di morti: “ho avuto terrore. Eravamo barricati in casa. Ogni mattina andavo a prendere il nostro giornale e lì eravamo passati a 12-13 pagine di necrologi e ogni volta trovavo conoscenti, amici perché Bergamo è un paesone, ci si conosce tutti”. Roby poi racconta come ha vissuto il lockdown con i suoi figli: “ci sentivamo tramite le videochiamate, ci si aiutava molto attraverso queste telefonate”. Poi il cantante ricorda il rincontro con i figli: “ci siamo visti a Bergamo, sembrava che fossimo usciti da un incubo, da qualcosa di brutto che poteva finire chissà quando”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
Roby Facchinetti: “Sono stato preoccupato per i miei figli”
Roby Facchinetti è tra gli ospiti della nuova puntata di Verissimo, il rotocalco televisivo condotto da Silvia Toffanin su Canale 5. Il tastierista e cantautore, ex componente dei Pooh, è pronto a raccontarsi a cuore aperto tra vita professionale e privata. In particolare Facchinetti sta tornando sulle scene con una alcuni progetti artistici: dal libro “Katy per sempre” all’uscita del nuovo singolo “Fammi volare”. Proprio così, l’ex Pooh in questi durissimi mesi di lockdown si è dedicato alla stesura del suo primo romanzo che riprende il titolo di una delle canzoni più amate e famose dei Pooh. Non solo, il cantautore è pronto a tornare anche sulle scene musicali con un nuovo progetto discografico anticipato dal singolo “Fammi volare” composto a quattro mani tra Roby e Stefano D’Orazio con cui in passato aveva già collaborato per alcuni brani del musical “Pinocchio”. Il singolo “Fammi volare” anticipa l’uscita di un triplo cd dal titolo “Inseguendo la mia musica” distribuito da Believe Digital, disponibile dal prossimo 25 settembre. All’interno del disco ci saranno: 2 album live del tour del 2019 e un cd di brani tra cui anche il singolo “Rinascerò, rinascerai” scritto durante la pandemia da Coronavirus.
Roby Facchinetti: “Coronavirus? E’ peggio di una guerra”
Questi ultimi mesi non sono stati facili per Roby Facchinetti. L’ex cantante e tastierista dei Pooh vivendo a Bergamo si è trovato nel cuore italiano della pandemia da Coronavirus. Il Covid-19, infatti, dopo aver colpito la Cina è arrivato come un uragano nel nostro paese colpendoci al cuore e facendo migliaia di vittime. Un momento storico mai vissuto prima, visto che tutti ci siamo ritrovati rinchiusi nelle nostre case per via del lockdown richiesto dal Governo per contrastare la diffusione del virus. La città di Bergamo è stata tra le più colpite in Italia e tutta quella sofferenza e quel dolore è stata vissuta anche da Facchinetti che non ha mai nascosto il terrore e la paura verso questo nemico sconosciuto. “Questa è peggio di una guerra, perché almeno in quella si conosce il nemico. Noi invece non sappiamo chi sia il nostro nemico mostruoso e subdolo. Sono tante guerre insieme.” – ha dichiarato l’artista a teatroemusicanews.it (data 02 aprile 2020) aggiungendo – “per chi guarda dalla tv non è possibile rendersi conto fino in fondo, ma vivendo qui la paura è forte: la preoccupazione per i miei nipoti, i miei figli, i parenti e gli amici è enorme. Viviamo su un campo minato: io ho perso due parenti, un amico, un sacco di conoscenti. Perché Bergamo è un paesone e si conoscono quasi tutti. Ho visto tutte quelle bare portate via dai camion e sono rimasto letteralmente sconvolto”. Oggi il virus c’è ancora, anche se la situazione è leggermente migliorare, ma Facchinetti non nasconde: “ho un po’ paura della tensione dell’essere umano a dimenticare. Abbiamo vissuto le due torriamericane: un evento mostruoso che ha cambiato il mondo. Quella visione spaventosa è rimasta nei nostri occhi e nel nostro cuore per qualche tempo andando però via via a essere elaborata quasi come fosse normale”.