Eugenia Roccella, candidata per Fratelli d’Italia, afferma che le donne vanno aiutate concretamente non ad abortire ma a tenere il bambino, se lo desiderano ma non hanno i mezzi per crescerlo. La sinistra “vorrebbe cambiare la legge perché la ritiene troppo moderata” sostiene Roccella, sentita da Libero. “Ci si scaglia da anni contro gli obiettori di coscienza, non si è mai voluta applicare la parte sull’aiuto concreto alle mamme e si vorrebbe usare la pillola abortiva, la Ru486, per scavalcare l’obbligo di abortire in ospedale” è la tesi sostenuta da Eugenia Roccella.
Secondo la candidata Fdi, “l’idea che una donna che ricorre all’aborto solo per necessità dovrebbe essere aiutata ad avere un figlio, se lo desidera, è ideologicamente lontanissima dalla sinistra di oggi”. Sulle pagine di Libero spiega che “non è che improvvisamente le donne non desiderano più avere figli; le indagini, infatti, dicono che il desiderio di maternità è più o meno lo stesso. Il problema è che le donne vogliono poter spendere il loro talento a tutto campo, e avere un figlio ricade tutto sulle loro spalle”. E aggiunge che l’attacco alla legge 194 è “strumentale”.
Eugenia Roccella, su aborto “Emilia-Romagna come Ungheria”
Il Ministero della Sanità ha diffuso i dati dai quali emerge che il 64,4% dei ginecologi è obiettore di coscienza. Eugenia Roccella però sostiene che “il problema non è la percentuale assoluta di obiettori, che dice poco, ma quanti medici servono, cioè il rapporto tra ‘domanda’ e ‘offerta’”. Davanti ai dati che mostrano una diminuzione del numero di aborti in Italia commenta che “diminuiscono perché si fanno pochi figli: c’è un rapporto fisso, gli aborti sono circa il 20% delle nascite”. E sostiene che in alcune Regioni ci sono più punti per abortire che non per partorire, affermando che “è più facile per una donna trovare un luogo per abortire che per partorire. Ma tutta la propaganda è sulle difficoltà che le donne incontrano per interrompere la gravidanza, il parto non interessa”.
Sentita da Libero, Eugenia Roccella lancia una stoccata a Nicola Zingaretti: “a quanto pare non sa che questa è una pratica (far ascoltare il battito cardiaco del feto, ndr) adottata anche in Emilia- Romagna […] Aggiungo che l’ecografia è necessaria anche se si assume la pillola abortiva, la Ru486, per scartare la possibilità di gravidanza extrauterina, e quando si fa l’ecografia si sente ovviamente il battito cardiaco del bimbo in pancia. L’Ungheria, dunque, è come l’Emilia”.