Eugenia Roccella, ministra per la famiglia, intervistata dal quotidiano La Stampa, ha espresso alcune considerazioni sul calo demografico, una crisi che sta colpendo l’Italia e per la quale il governo ha già messo in campo alcune misure che dovrebbero promuovere i diritti e aumentare le opportunità per le coppie che scelgono di avere figli. Una scelta che però, non deve essere solo vista a livello individuale ma sempre considerando l’aspetto genitoriale e il benessere dei bambini. Perchè come sottolinea: “Fare figli è diverso da fare famiglia“, e aggiungendo che soprattutto l’attenzione dovrebbe essere posta sul fatto di rimettere al centro della maternità l’aspetto della competenza e non solo l’istinto, altrimenti con il progresso tecnologico si andrebbe ad eliminare l’aspetto fondamentale che è la relazione madre figlio.
Per questo la ministra spiega che la scelta di difendere la legge 40, che vieta alle coppie omosessuali l’accesso alla fecondazione assistita è basata soprattutto sul consentire solo ciò che in natura è già possibile, facendo intervenire la medicina, esclusivamente per aiutare a risolvere un problema. “Oggi”, dice, “c’è il rischio che grazie all’intervento delle nuove tecnologie un bambino possa avere un solo padre e tre o quattro madri“.
Roccella: “La violenza contro le donne non è solo colpa del patriarcato è una questione di educazione”
La ministra della famiglia Eugenia Roccella ha evidenziato nell’intervista anche i punti critici da risolvere per diminuire il fenomeno delle violenze contro le donne. Una questione che ha alla base un problema educativo più che il solo “patriarcato“. Anche perchè su questo termine si era già espressa definendolo “vintage“, una idea che conferma, dicendo che oggi la frammentazione del femminismo sta portando addirittura a promuoverlo, cercando di cancellare la figura di donna. Nonostante questo Roccella continua a dichiararsi femminista, ma “Riconoscendo la differenza“, perchè il rischio è che “La cancellazione dell’essere donna in quanto differente dal maschio nel corpo sessuato e nel materno può portare a spezzettare la maternità e a metterla sul mercato“.
Infine una considerazione sulle adozioni, che in Italia purtroppo sono sempre meno accessibili anche a causa della situazione geopolitica che sta facendo chiudere le frontiere di molti Stati, per questo dice che l’intenzione del governo sarà quella di spingere sempre di più sugli affidi nazionali per promuovere anche la solidarietà tra famiglie. Oltre a questo, per le donne in maternità si dovranno approvare misure per favorire il welfare aziendale, perchè come sottolinea la ministra: “Il nostro punto di fragilità è proprio la tutela del rientro al lavoro dopo la gravidanza“.