La ministra per la famiglia e la natalità, Eugenia Maria Roccella, è stata intervistata stamane da Canale 5, in occasione del programma Mattino Cinque. Le prime parole sono state sul pregiudizio che ha accompagnato la sua nomina: “C’è un’ostilità pregiudiziale verso di me ma prima di tutto verso chi è cattolico, si parla di ultracattolico che non so cosa voglia dire, non è un ultras di curva sud. Questo attacco è finito appena ho cominciato a lavorare, quando si è visto questo ministero cosa possa fare. Questi attacchi vengono sempre prima e sono dichiaratamente pregiudiziali”.



Francesco Vecchi ha quindi incalzato la ministra Roccella sulla legge sull’aborto: “Sono stata sottosegretaria alla salute, se avessi voluto cambiare la legge l’avrei cambiata. La Meloni ha detto in tutta la campagna elettorale che non voleva cambiare la legge 194 come nessuna leader di Sinistra. Il problema è chi ti accusa di voler fare qualcosa senza nessuna motivazione, noi abbiamo detto che volevamo solo aiutare le donne che ricorrevano all’aborto per motivi economici o di solitudine e violenza. Se noi ammettiamo che i figli li devono fare solo i ricchi poi è un altro discorso, se vogliamo aiutare donne che desiderano avere un figlio e che ricorrono all’aborto perchè non hanno i mezzi, mi sembra un elemento di giustizia. Sono una femminista – ha continuato la ministra Roccella – e le donne che hanno lottato per la 194 hanno sempre detto che l’aborto non è un diritto, ovviamente si può fare secondo le norme. Le femministe dicevano che non è un’aspirazione abortire, non è un’ambizione, non è una felicità, è una via di fuga, ed è quello che ancora oggi le femministe dicono”.



MINISTRA ROCCELLA: “OGNI BIMBO HA UNA MAMMA E UN PAPA’…”

Sul fatto di scrivere mamma e papà sul passaporto: “Ogni bimbo ha una mamma e un papà per forza di cose, ha una donna che l’ha partorito e un papà biologico, non è un dato che si possa eliminare. Quando si dice che ha due mamme o due papà non si dice la verità, si cancella in genere la madre biologica e che ha dato gli ovociti, che l’ha partorito. Bisogna entrare nei singoli casi e su questo è la magistratura che decide. Non è solo questione di una verità biologica – ha continuato – se qualcuno ha fatto ricorso ad utero in affitto o ha comprato gli ovociti… il corpo femminile non si deve comprare e vendere, sono contraria all’idea che un bimbo si possa ordinare attraverso il mercato iperliberista di corpo, ovociti e utero”.



“Il corpo femminile viene spezzettato e comprato e venduto sul mercato, la maternità è qualcosa di profondamente legato alla creazione della comunità umana se la tocchiamo siamo apprendisti stregoni che cambiano qualcosa di veramente profondo nell’inconscio, nella cultura, nel modo di stare insieme. Conciliare maternità e carriera è un punto fondamentale – ha concluso la ministra Roccella – oggi le donne desiderano due figli ma non li fanno o ne fanno uno solo, si legge in questo dato un problema di libertà femminile, le donne non sono libere di fare i figli che desiderano. E’ evidente che c’è un ostacolo e su questo dobbiamo intervenire. Le prime misure in tal senso le abbiamo già messe in campo, abbiamo dato segnali forti e importanti con la manovra”.