Rocco Casalino prosegue la promozione della sua autobiografia, “Il Portavoce” ed ha rilasciato alcune dichiarazioni significative ai microfoni di Repubblica. Il 48enne è tornato sul rapporto a dir poco complicato con il padre, al quale ha detto “devi morir” l’ultima volta in cui l’ha visto: «Parlarne in quel modo, nel libro, è stata una violenza per me, un nuovo dolore. Però è servito, mi ha aiutato a superare questa lacerazione, forse grazie a questo sono riuscito a perdonarlo davvero».
Dopo aver definito Gianroberto Casaleggio e Giuseppe Conte come due padri, Rocco Casalino ha sottolineato di voler continuare a lavorare con il Movimento 5 Stelle, convinto di poter dare un contributo fondamentale anche in vista delle prossime elezioni, che a suo avviso potrebbero tenersi tra un anno o un anno e mezzo. Poi Casalino ha parlato della sua omosessualità e di una frase degna di nota contenuta nella sua autobiografia, “se ci fosse una pillola per diventare etero, la prendere”: «Ho vissuto questa esperienza con sofferenza, per la difficoltà di trovare un amore stabile. Oggi sono convinto che se fossi stato etero avrei trovato il grande amore della mia vita». (Aggiornamento di MB)
ROCCO CASALINO: “DISSI A MIO PADRE ‘DEVI MORIRE'”
Uscirà martedì prossimo, 16 febbraio, l’autobiografia di Rocco Casalino, il portavoce del presidente del consiglio uscente. La Verità ha anticipato qualche passaggio del libro sulla vita di quello che resta senza dubbio il portavoce più chiacchierato della storia della repubblica italiana. Un racconto a tratti duro quello di Rocco Casalino, con il numero due di Conte che ha dovuto crescere con un padre violento e alcolizzato; fu costretto a dormire nella vasca del bagno, unica stanza che si poteva chiudere a chiave, e durante l’ultimo saluto al papà in punto di morte scatenò la sua rabbia: «Muori. Devi morire – Pronuncio queste parole con lingua ferma. Senza rabbia. Parole ferme, dure, normali… Sono sollevato. Tutto il male che mio padre aveva fatto a mia madre, a me e mia sorella…».
Una vita difficile fin dai primi anni, quando il portavoce viene bullizzato dai suoi compagni di scuola nel periodo in cui la sua famiglia vive in Germania. Quindi gli anni di studio, la laurea in ingegneria e le difficoltà nel trovare lavoro, poi arrivò la svolta nel 2000, la prima edizione del Grande Fratello con 16 milioni di telespettatori incollati allo schermo. «Sono qui con la mia ragazza, ma mi piacciono anche gli uomini», le parole ai provini che convincono gli autori: Rocco Casalino resterà 93 giorni nella casa più spiata d’Italia, sfiorando la finale e raggiungendo una notorietà fino ad allora soltanto sognata.
ROCCO CASALINO, L’AMORE PER IL M5S, LE CENE ISTITUZIONALI…
Dopo la parentesi televisiva, che molti non gli hanno mai perdonato, l’approdo in politica fino alla folgorazione da parte del Movimento 5 Stelle e del Vaffa day di Beppe Grillo. Scala quindi il mondo grillino, divenendo il capo comunicazione e poi affiancando dal 2018 il professor Giuseppe Conte, “avvocato del popolo” e presidente del consiglio. Sono gli anni della politica vera, delle cene istituzionali al fianco di Angela Merkel e di Donald Trump, e gli anni anche della rivalsa, con il pensiero a chi lo bullizzava da ragazzino. «Non mi ha regalato niente nessuno, questo è sicuro – scrive Rocco Casalino in una delle sue 272 pagine – e se sono orgoglioso di dove sono arrivato non è tanto per il ruolo che ricopro ma perché non dimentico mai da dove sono partito, cioè dalle condizioni più svantaggiate dell’universo».