Indagini a ritmo serrato sull’omicidio del 76enne Rocco Gioffré a Cosenza: l’uomo è stato ucciso con oltre 30 coltellate e ad agire, secondo la ricostruzione, sarebbe stata la vicina di casa 47enne Tiziana Mirabelli. La donna si sarebbe costituita diversi giorni dopo il delitto, sostenendo di aver assassinato l’anziano nel contesto di una legittima difesa davanti a un presunto tentativo di violenza sessuale. La morte di Rocco Gioffré sarebbe avvenuta il 14 febbraio scorso all’interno dell’abitazione dell’indagata, consegnatasi ai carabinieri dopo aver tenuto il cadavere per giorni in casa, chiuso in un sacco nella stanza del figlio.
Poche ore fa, i fratelli della donna hanno parlato davanti alle telecamere de La vita in diretta per chiedere perdono alla famiglia della vittima. A rispondere alle loro parole è stata la figlia di Rocco Gioffré, Giovanna, intervenuta ai microfoni della trasmissione di Alberto Matano per sottolineare i sospetti dei propri cari: l’ipotesi dei parenti del 76enne è che la donna abbia ucciso il padre per soldi, forse seguendo un piano premeditato per poi disfarsi del corpo. “Noi non abbiamo nulla contro la famiglia di Tiziana Mirabelli – ha sottolineato la figlia di Rocco Gioffré – siamo sempre stati molto uniti, la colpa è soltanto sua e ora deve pagare per quello che ha fatto“.
I fratelli di Tiziana Mirabelli rompono il silenzio dopo l’omicidio del vicino Rocco Gioffré
La trasmissione di Rai1 ha raggiunto i fratelli di Tiziana Mirabelli, la 47enne indagata per l’omicidio del vicino di casa Rocco Gioffré, ed entrambi hanno affidato ai microfoni del programma un messaggio di vicinanza alla famiglia della vittima. Tutti sono sconvolti da quanto accaduto, alla luce delle evidenze emerse su un delitto che sarebbe stato particolarmente efferato. “Mio padre è stato ammazzato con più di 30 coltellate, avrei voluto seppellirlo di vecchiaia, non così. Mio padre era un papà per tutti, ma lei non l’ha mai capito“. Così la figlia di Rocco Gioffré ha parlato poche ore fa al programma di Alberto Matano, ricalcando l’incredibile sequenza di colpi che avrebbe attinto il papà.
La ricostruzione finora compiuta dagli inquirenti parla di 37 coltellate, e questo scenario ha scioccato anche i familiari della donna ora in carcere con l’accusa di essere l’assassina. Per 5 giorni, Tiziana Mirabelli, rea confessa, avrebbe tenuto in casa il corpo dell’uomo dopo averlo assassinato, ma ci sarebbe anche l’ipotesi di un complice. “Chiediamo scusa per quello che ha fatto nostra sorella, se la famiglia di Rocco ha bisogno, noi ci siamo. Era un padre anche per noi, non so cosa avesse in testa lei. Era tranquilla fino all’ultimo, la Tiziana di sempre. Lei non ci ha mai detto che Rocco le dava fastidio. Non ci capacitiamo di come abbia potuto fare una cosa simile“.