Rocco Siffredi, divo dei film a luci rosse, ai microfoni di “Belve”, trasmissione di Rai Due condotta da Francesca Fagnani, ha approfondito l’argomento della sua dipendenza dal s*sso. Un problema che ha condizionato la sua vita privata, tanto che in passato l’attore ha raccontato: “Quando questa voglia mi assale nella sua forma più violenta, arrivo persino a pensare che vorrei castrarmi per mettere fine al problema. Ma è proprio a quel punto che chiedo aiuto a Dio tramite l’intercessione di mia madre”.



Ma che cosa chiedeva Rocco Siffredi in quei momenti a Dio e a sua madre? La risposta l’ha data di fronte alle telecamere: “Di farmi morire, semplicemente. È stato un periodo tanto drammatico per me. Lo sto superando con mia moglie Rosa Caracciolo. Probabilmente fuori non ne sarò mai, però devo cercare di dirigere le mie energie affinché ci riesca. Devo dire che sono migliorato molto. Riesco a gestire la mia personalità, a non essere troppo debole”.



ROCCO SIFFREDI: “HO AVUTO RAPPORTI OMOSESSUALI. MIO FIGLIO P*RNODIVO? SE VEDESSI IN LUI LA MIA PASSIONE, AVREBBE UN BUON MAESTRO”

Per quanto riguarda i rapporti omos*ssuali, Rocco Siffredi a “Belve” ha ammesso candidamente: “Non mi sono fatto mancare nulla. Semplicemente andavo a quegli incontri senza anima. Andavo, uscivo, non trovavo una prostituta, trovavo il prostituto…”.

L’attore hard ha due figli: uno fidanzato da undici anni con la stessa ragazza, l’altro aspirante p*rnodivo. Se quest’ultimo decidesse di seguire le orme paterne, cosa direbbe Rocco Siffredi? “Ho sempre detto se vedessi in lui la mia passione, avrebbe un buon maestro. Facciamo s*sso con tutte le donne al mondo belle, bellissime e ci pagano anche. Le malattie s*ssuali? Le malattie purtroppo esistono. Quindi ,quando fai s*sso come lavoro è un rischio e devi correre il rischio. Altrimenti, non puoi fare questo tipo di mestiere”.