Rocco Siffredi respinge le accuse di molestie sessuali denunciate da una giornalista. In un’intervista al Giornale, oltre ad assicurare di avere la coscienza a posto, il divo del porno ricostruisce quanto accaduto. «Io ho incontrato la giornalista e le ho rilasciato un’intervista nonostante mi fosse stato sconsigliato dalla produzione». L’attore hard spiega di aver realizzato comunque quell’intervista perché gliel’aveva promessa da oltre un mese: «Mi dispiaceva non farla. Mi sono assunto ogni responsabilità». Siffredi racconta di essersi recato nella reception di un noto albergo di Roma, il Parco dei Principi, dove c’erano altre persone. A proposito dell’intervista, aggiunge che è durata un’ora circa: «Una volta finita ci siamo salutati e ognuno è andato via per la sua strada».



Per quanto riguarda la giornalista, inizialmente era da sola: «Poco prima della fine dell’intervista ci ha raggiunti una sua amica e ha subito dichiarato di essere una mia grande fan. Era passata per fare una foto con me, perché era il giorno del suo compleanno ed era molto felice di incontrarmi». Dal racconto di Rocco Siffredi, dunque, non emerge nulla di anomalo, che ha invece riscontrato il giorno dopo, quando l’articolo viene pubblicato online. «Mi accorgo che aveva scritto tutto il contrario di quello che ci eravamo detti in hotel. Il titolo era terribile. La produzione è intervenuta e lo ha fatto togliere dal web».



ROCCO SIFFREDI “HO MANDATO UN VOCALE ALLA GIORNALISTA…”

La giornalista avrebbe chiesto a Rocco Siffredi di salvare quell’intervista e lui autorizzò la pubblicazione. «Da qui la cosa è degenerata», racconta al Giornale. Ma due ore dopo uscì l’intervista con il contenuto diverso dalle sue parole e un titolo «assolutamente non aderente alla realtà dei fatti», perché non aveva mai detto di non riconoscersi in Alessandro Borghi, il protagonista della serie Netflix che interpreta il suo personaggio. «Ho chiesto spiegazioni alla giornalista, la quale mi ha risposto che era necessario fare un titolo forte per dare risalto al pezzo. A quel punto non ci sono più stato. Mi sono molto incazzato e, certamente sbagliando, ho usato nei confronti della giornalista parole molto offensive. Parole che le ho mandato con un vocale su WhatsApp», racconta l’attore hard.



Al Giornale rivela anche il contenuto di quel vocale: «Volgarmente le ho consigliato di fare più sesso perché le avrebbe fatto bene». Poi però ha contattato la giornalista per scusarsi. «Mi ha risposto che non ci sarebbe stato nessun problema, perché mi avrebbe querelato». Rocco Siffredi non solo nega le molestie sessuali, ma aggiunge: «Durante tutta l’intervista lei non faceva altro che parlare di sesso, mi chiedeva consigli sessuali e faceva molte allusioni».

“MOLESTIE SESSUALI? ACCUSE TERRIBILI. MI FA UNA GRAN PENA”

Rocco Siffredi rivela che la giornalista le avrebbe chiesto se davvero ha rapporti solo con sua moglie e se non fosse più dipendente dal sesso. «Poi mi hanno chiesto di unirmi a loro, la sera, per la festa di compleanno e io ho declinato l’invito». Questo per l’attore hard non vuol dire che abbia subìto lui molestie sessuali. «Per me le allusioni sessuali non sono molestie. Le molestie a casa mia sono una cosa molto grave e seria. Per questo non capisco come sia possibile che mi abbia rivolto queste terribili accuse». Ma Siffredi si è dato una spiegazione: «Accusare Rocco Siffredi fa molto rumore e, visto il mio lavoro, le accuse risultano fortemente credibili. La mia persona è inevitabilmente associata al sesso, quindi è facile pensare che ci abbia provato o fatto avances spinte. Ma non è così».

Dunque, per il divo del porno l’unica spiegazione plausibile è che dietro queste accuse ci sia voglia di vendetta. «L’unico contatto c’è stato solo per il saluto di congedo. Due baci sulla guancia e nulla di più. Per me la signora è esistita un’ora. Lei ora avrà la sua gloria e io devo prendermi la merda addosso per una cosa che non ho fatto». Infine, Rocco Siffredi afferma che se avesse di fronte a sé la giornalista le direbbe «che mi fa solo una gran pena» e poi chiede: «Perché su tutti i siti leggo Siffredi il molestatore e della signora non c’è traccia del nome?».