Dopo aver parlato di Paola Cortellesi e di Adriano Celentano, Rocco Tanica a Vieni da me si è soffermato sul suo rapporto con Elio. Un sodalizio che parte da molto lontano: «Elio l’ho conosciuto molti anni prima che iniziassimo a fare musica insieme: era in classe con mio fratello e da bambino studiavo i loro primi esperimenti musicali». Dopo la gavetta è arrivato il successo e anche il Festival di Sanremo: «Un palco vero dopo averne calcati di altri un po’ più improbabile, a partire da una zattera: suonavano in un parco ad una festa per pensionati, eravamo molto giovani. Aveva diluviato e il prato si era allagato: il nostro palco di tavola era diventato una zattera che galleggiava. Il palco più prestigioso mai calcato è stata una lettiera per lombrichi: ad una festa privata, il padrone di casa ci ha dato questa lettiera per non rovinare il parquet di casa. Lui allevava lombrichi e abbiamo suonato su questo oggetto». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ROCCO TANICA E L’ANEDDOTO CON PAOLA CORTELLESI
Rocco Tanica ospite oggi a Vieni da me: il componente del gruppo musicale Elio e le Storie Tese ha affrontato il “gioco delle emoticon” nel salotto di Caterina Balivo. L’intervista è partita da Paola Cortellesi, con la quale ha avuto una relazione sentimentale: «Se la conosco? Sì, di nome: so che fa delle cose in televisione (ride, ndr). Si è fidanzata con me, poi dopo non si è più fidanzata con me (ride, ndr). Se ero bello? Io ho sempre dovuto lottare con questo handicap della forma fisica smagliante, ma non potevo essere considerato solo un corpo perfetto, un oggetto erotico: ho deciso di essere qualcosa di diverso».
ROCCO TANICA A VIENI DA ME
Rocco Tanica ha poi aggiunto su Paola Cortellesi: «Abbiamo cantato e scritto insieme, abbiamo fatto anche altro insieme (ride, ndr). Ho fatto anche un piccolo incidente in macchina con lei: stavo facendo lo spiritoso in macchina e ad un certo punto ho tamponato un’auto. Fortunatamente nessuno si è fatto male». L’artista ha pubblicato il suo libro Sbiancamento dell’anima ed a Vieni da me ha parlato di Adriano Celentano, che occupa un ruolo rilevante nel suo scritto: «Io racconto in questo libro che soffrivo perché volevo essere amico di Celentano. Ho fatto di tutto per incontrarlo e ho iniziato a raccontare una serie di bugie: dicevo che ci conoscevamo, che veniva a casa mia e che io andavo a casa sua».