Rocco Tanica ha scritto il primo libro con l’intelligenza artificiale

Rocco Tanica è tra gli ospiti della nuova puntata (in replica) di Michelle Impossible di Michelle Hunziker. Il tastierista, compositore, comico e autore televisivo è conosciuto anche per essere uno dei talenti della mitica band di Elio e le Storie Tese. In questi giorni il compositore ha pubblicato anche il primo libro “Non siamo mai stati sulla terra” nato grazie all’intelligenza artificiale. Un progetto nato grazie alla collaborazione con  Gpt-3, un modello di deep learning. Intervistato da quotidianodipuglia.it ha raccontato come è nata l’idea: “tutto è partito dallo sgomento del primo lockdown: mentre tutti si intrattenevano in attività virtuose come imparare il tedesco o a ballare il tango. Io mi davo ai gadget elettronici scoprendo che questo modello di linguaggio esisteva già nel decennio precedente, seppur in forma primordiale, e che era adatto a fare da contraltare al genere di racconto che preferisco”.



Si tratta di un vero e proprio caso, visto che il primo libro nato grazie alla collaborazione con l’intelligenza artificiale: “credo che sia corretto interrogarsi sul futuro e sul presente di questa disciplina e sono giustificati i timori di chi crede che il proprio lavoro possa essere assorbito dall’IA. Per quanto riguarda la letteratura, siamo secondo me ancora lontani: i sistemi più moderni, come Chat Gpt, in realtà sono ottimi assistenti tecnici, non troppo creativi”.



Rocco Tanica e la tecnologia: “i telefoni hanno senza dubbio ucciso l’applauso”

In realtà Rocco Tanica per realizzare il libro “Non siamo mai stati sulla terra” si è affidato alla tecnica il linguaggio Gpt-3  precisando: “in particolare la piattaforma che ho utilizzato, shortlyai.com, ha sicuramente meno vincoli rispetto a Chat Gpt, molto orientata al politicamente scorretto: non riesci a scucirgli qualcosa di malizioso nemmeno facendo ampi giri”. Un libro che è stato pensato con un obiettivo finale: “il mio scopo non era mostrare i muscoli di una macchina ma dimostrare la possibilità di creare dei contenuti letterari validi a prescindere. Quando ho visto l’attenzione dell’editore ho rivelato che avevo scritto a quattro mani, o a due cervelli, e l’interesse si è ulteriormente sviluppato”.



Infine parlando di tecnologia e smartphone ha dichiarato: “i telefoni hanno senza dubbio ucciso l’applauso. Me ne accorsi nel 2013, durante un tour con Elio e le storie tese. Ricordo che entrando in sala c’era un rumore diverso. E questo non può che farci riflettere su come la tecnologia ci sta cambiando”.