Rocío Muñoz Morales sarà la madrina della 79a Mostra Internazionale del Cinema di Venezia e condurrà le cerimonie di apertura e di chiusura della kermesse in programma dal 31 agosto al 10 settembre 2022. Un impegno che, per sua stessa ammissione sulle colonne di “Io Donna”, la rende “felicissima: tutto è cominciato per caso, quando a fine 2021 sono stata chiamata dal Museo Nazionale del Cinema a Torino per leggere una lettera di Monica Vitti, in occasione del 90° compleanno, pochi mesi prima della sua scomparsa. Dopo qualche tempo mi ha chiamato il direttore Alberto Barbera. Ha creduto in me, gli sono grata. Sul palco cercherò di trasmettere la mia grande passione per il cinema. Merito di mio padre, che ha sempre vissuto attraverso i film le storie che non poteva vivere direttamente; era il suo modo per sognare e superare la realtà quotidiana”.



Rocío Muñoz Morales ha quindi sottolineato che proprio grazie alla figura paterna ha compreso che “la passione è una molla potente, è un modo di concepire la vita che la rende ricca, piena, e permette di superare i momenti duri. Sono capitati anche a me, ma ero giovane e vulnerabile. La vita poi mi ha portato ad allontanarmi dalla Spagna: sono venuta in Italia nel 2011 per girare ‘Immaturi – Il viaggio’ e mi sono trasferita nel 2013. Non che non abbia avuto difficoltà anche in Italia, ma nel frattempo sono cresciuta, ho incontrato le persone giuste e le ho riconosciute”. Quando, nel 2015, ha presentato il Festival di Sanremo al fianco di Carlo Conti, la sua performance “non è stata perfetta. Ma in quel momento andava bene così, l’inconsapevolezza mi ha premiato. Oggi ho raggiunto una maggiore maturità professionale, ed ecco la proposta di Venezia”.



ROCÍO MUÑOZ MORALES: “IO E RAOUL BOVA CI SIAMO IMBUCATI A UN MATRIMONIO”

Nel prosieguo della chiacchierata con “Io Donna”, Rocío Muñoz Morales ha asserito che vedere sorridere le persone che ama è ciò che la rende più felice: “So stare da sola, ma per natura sono una persona sociale. Quando sto con gli altri, con chi amo, mi sento completa. Se sono su un set faccio i salti mortali per stare con le bambine, attraverso l’Italia per cenare a casa, dormo quattro ore e poi riparto. Bisogna essere onesti con se stessi e con i propri sentimenti. Se questi sentimenti – per gli affetti, per il lavoro – sono limpidi e puri, se costituiscono fondamenta solide, nulla li smuove. La purezza è verità, è un valore antico che non passa mai di moda. So guardarmi dentro con lucidità: tutte le settimane vado dalla mia meravigliosa psicologa e tutti i giorni faccio meditazione”.



Con Raoul Bova, Rocío Muñoz Morales in Calabria si è imbucata a un matrimonio, con le ciabatte e il cane, a ballare il Tuca Tuca, fino a quando qualcuno non li ha riconosciuti. Tra un ballo e l’altro, ad agosto Rocío vorrebbe prendersi del tempo “per stare con le bambine in campagna, dove abbiamo l’orto, le galline, gli alberi da frutta. Sto lavorando al mio secondo libro, dopo che il primo, ‘Un posto tutto mio’, pubblicato da Sonzogno, ha avuto un successo inaspettato. Anche in questo parlerò del trovare se stessi, ma nella coppia. A me è successo”.