Rocío Muñoz Morales è stata la madrina dell’edizione numero 79 della Mostra internazionale del Cinema di Venezia. Un’esperienza che la talentuosa attrice spagnola, dolce metà di Raoul Bova, ha amato alla follia, come ha confessato sulle colonne del magazine “Ora”, sulle quali ha anche descritto la gioia provata quando ha saputo di essere stata selezionata: “Saltavo dalla gioia dopo la telefonata. Ero felicissima, emozionata, sprizzavo gioia pura. Però ho dovuto tenere tutto dentro, un segreto pesante, non ne ho parlato neppure con Raoul e i miei genitori per settimane!”.
Un lasso di tempo nel quale Rocío Muñoz Morales ha scritto il suo discorso inaugurale per la Mostra nella città lagunare: parole che hanno lasciato il segno e hanno colpito tutti. La protagonista della fiction tv “Giustizia per tutti”, a tal proposito, ha spiegato: “Ci tenevo a scriverlo di mio pugno e sono partita proprio dal cinema, dalla sua importanza e da quanto conta per me. Per questo ho detto: ‘Da domani non esisterà più il cinema! Pensate se i giornali titolassero così. Sarebbe il panico, la nostra vita sarebbe vuota’”.
ROCÍO MUÑOZ MORALES: “SONO CRESCIUTA CON L’IDEA DI CREDERE NEI SOGNI”
Nel prosieguo della sua intervista su “Ora”, Rocío Muñoz Morales ha affermato di avere compreso di amare il cinema all’età di sette, otto anni, quando, affacciata alla finestra della sua cameretta a Madrid, guardava quello che succedeva fuori: “Vedevo una gigantesca fabbrica di riparazioni auto. Che gioia! Eppure, tornavo da scuola con un pensiero fisso: affacciarmi in punta di piedi a quella finestra e immaginare chi fossero quelle persone, immaginare le loro vite e i loro dialoghi. Anche mio padre che era presente lì in sala insieme a mia mamma faceva lo stesso: la sua finestra era lo schermo della tv, attraverso cui guardava i vecchi film italiani”.
L’attrice ha concluso dicendo che il suo genitore, un sognatore vero, “ha vissuto così tante vite… Tutte quelle che non ha potuto avere. Questo l’ha reso un po’ malinconico, ma sereno, perché il cinema ti riempie con emozioni contrastanti. Sono cresciuta con l’idea di credere nei sogni e non è una cosa banale: per realizzarli servono fiducia e coraggio e, se io ci sono riuscita, lo devo a mia madre, che mi ha sempre incoraggiato”.