Roger Waters la sta facendo lunga. Anche troppo. Nessuno nega che sia uno dei più importanti autori di canzoni rock di sempre, che i dischi del gruppo che ha contribuito a fondare (i Pink Floyd) abbiano fatto la storia – e venduto centinaia di milioni di copie in tutto il mondo – ma da qui a auto iscriversi in una “kill list”, persone da uccidere, del governo ucraino ce ne passa. Non esiste nessuna lista neanche non ufficiale di questo genere, ma lui identificandosi con Dugin-Dugina la figlia dell’ideologo nazionalista e di estrema destra russo uccisa qualche tempo fa a Mosca quasi sicuramente da uomini dell’intelligence di Kiev, ce ne passa. O si ritiene così importante per i suoi giudizi critici sulla guerra in corso da “meritarsi” una simile attenzione. Waters ha sempre avuto un pessimo carattere: è riuscito a litigare con tutti i suoi ex compagni nei Floyd fino a sciogliere di sua iniziativa il gruppo, cercato di proibire loro di usarne il nome (ma ha perso la causa).



Ha definito poi Zuckenberg “un idiota”. Riteniamo che Zelensky e i suoi collaboratori abbiano cose più importanti a cui pensare, ad esempio le spie russe che hanno attentato alla sua vita già tante volte. Ma Roger Waters, come abbiamo già scritto tante volte, è fatto così. Si considera l’ultimo uomo di sinistra al mondo, da anni insulta e dileggia i suoi colleghi che “osano” fare concerti in Israele e da quando è cominciata l’invasione russa sta criticando il sostegno americano. Ha già scritto una lettera alla moglie di Zelensky per chiederle di fermare la guerra, la quale ha cortesemente risposto che ha sbagliato indirizzo e di rivolgersi a Mosca. Allora ha scritto a Putin, il quale ovviamente non ha risposto. In una nuova e più recente intervista si spinge oltre: “Non si doveva incoraggiare la Russia ad invadere l’Ucraina”, dice, arrivando a definire Joe Biden un criminale di guerra. “Ovviamente noi, parlo in quanto contribuente negli Stati Uniti, non lo siamo. [Ma] siamo il peggior male di tutti moltiplicato almeno per dieci volte. Noi uccidiamo più gente. Noi interferiamo con le elezioni della gente”. “Noi,l’impero americano, stiamo facendo tutta questa merda”, insiste Waters. L’intervistatore James Ball, membro di un team vincitore di un Premio Pulitzer, fa presenti i crimini di guerra russi in territorio ucraino: “Fosse comuni, l’utilizzo dello stupro come arma di guerra, prendere di mira i convogli umanitari, e così via”. Waters replica: “L’hai visto per via di quella che ti ho appena descritto come propaganda occidentale. Ed è esattamente come mettere tutto sottosopra [the obverse of saying] nel dire: la propaganda russa, i russi hanno interferito con le nostre elezioni, i russi hanno fatto questo. Sono bugie, bugie, bugie”. Ci vuole un bel coraggio a definire bugie quello che tutti hanno visto: fosse comuni, genitori con i figli morti in braccio, abitazioni civili rase sul suolo. La ciliegina sulla torta arriva quando afferma: “Sono sulla loro fottuta lista e hanno ucciso della gente di recente. C’era quella giovane donna, Dugina a Parigi, credo che abbiano cercato di mettere una bomba a suo padre. No, a Mosca. Hanno cercato di mettere una bomba a suo padre e hanno ucciso lei”. Aggiungendo: “Ma quando ti uccidono, scrivono liquidato sulla tua foto. Bé, io sono una di quelle c…zzo di foto”. Se lo dice lui…

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