Il nuovo Ddl lavoro – adesso al Senato – potrebbe apportare delle modifiche al rogito di vendita immobiliare. Nello specifico, se la misura dovesse essere approvata, il venditore e il compratore non saranno più obbligati a specificare la cifra di provvigione pagata all’agente immobiliare.

Piuttosto sarà sufficiente inserire il numero della fattura e accertarsi che l’importo regolarmente versato combaci con quanto riportato nel documento stesso. Questa sarebbe l’unica modifica attuabile, visto che gli altri obblighi rimarrebbero ugualmente (come l’iscrizione alla Camera di Commercio oppure il numero di ruolo come agente in affari in mediazione).



Rogito di vendita immobiliare: cosa cambia con il Ddl lavoro

Il nuovo rogito di vendita immobiliare potrebbe abolire l’obbligo di inserire nel documento l’importo esatto della provvigione percepita dall’agente immobiliare. Una misura che andrebbe in contrasto con l’attuale Decreto Legge numero 223 del 2006 voluto da Pierluigi Bersani, ai tempi Ministro dello Sviluppo economico.



La norma a cui facciamo riferimento era stata ideata da Bersani come una soluzione per contrastare l’evasione fiscale. La novità invece, è stata presentata dal presidente nazionale Fiaip, Gianbattista Baccarini, perché pensa che non sia importante inserire la cifra – che resta un dato sensibile – ma quanto alla trattiva conclusa positivamente.

Per rogito si intende il passaggio certo del bene del venditore al compratore, definendo e concludendo in questo modo la trattativa immobiliare. Il proprietario da questo in poi, si impegnerà a pagare il bene secondo le modalità pattuite.



La norma attuale

La norma attualmente in vigore prevede che il venditore dichiari se si è avvalso della collaborazione di un mediatore per concludere la trattativa, e l’eventuale ammontare/impegno economico finalizzato all’attività stessa.

Il nuovo Ddl lavoro – lo ricordiamo – eliminerebbe soltanto la cifra pagata all’agente immobiliare, a patto che nel rogito di vendita immobiliare venga riportato il numero della fattura (l’importo dovrà coincidere con quanto pagato) e gli altri obblighi oggigiorno esistenti (iscrizione alla Camera di Commercio e al ruolo degli agenti di affari in mediazione).

La modifica avrà effetto per salvaguardare la privacy nella trattativa che vige tra il cittadino e l’agente immobiliare. Gian Battista Baccarini, presidente nazionale Fiaip, pensa che anche in questo modo è possibile lottare all’evasione fiscale (motivo originario per cui si inseriva la cifra per intero) vista la trasparenza contrattuale.