Sulla rock band più famosa e longeva del mondo e sui componenti della stessa, nel corso degli anni gli aneddoti si sono susseguiti ad un ritmo forsennato. Alcuni si sono rivelati delle vere boutade, altri meno ma hanno fatto sempre notizia come quella che risale al 1978. Protagonista, nemmeno a dirlo, Keith Richards quando il chitarrista degli Stones non dormì un istante per ben nove giorni di fila. All’epoca, l’istrionico chitarrista era all’apice dell’edonismo.



Tutto successe durante le registrazioni di Some Girls; le sessioni d’incisione dell’album furono molto travagliate principalmente a causa delle forti dipendenze di Keith Richards.

Anche gli Stones nello stesso periodo non se la passavano bene, sembravano arrivati al capolinea di una seppur brillante carriera, subissati dalle critiche; stavano vivendo un periodo d’ombra che distrusse il morale dei componenti del gruppo ma la band di Mick Jagger , però, seppe rialzarsi, tornando sulla cresta dell’onda.



Fu lo stesso Jagger nel corso di un’intervista a spiegare le motivazioni di un periodo decisamente no per la band. “Ognuno di noi era caduto vittima della droga; Keith in particolare. Penso che, in generale, le atmosfere interne al gruppo stessero soffrendo tutte queste perturbazioni. Fummo travolti dalla nostra stessa popolarità, così decidemmo di adagiarci sugli allori. Per noi fu come una sorta di vacanza. Per quanto fossimo ancora devoti alla musica, non ci mettevamo la stessa passione dei primi tempi. Non ci concentravamo abbastanza sul processo creativo”.

Some Girls, dunque, da ultima spiaggia si trasformò in un successo senza precedenti restituendo al gruppo il posto che meritava, ossia in vetta alle classifiche segnando un ritorno in grande stile.



E fu proprio durante la registrazione del pezzo di punta dell’album, Before They Make Me Run, che Richards andò avanti a registrare per nove giorni e fu lui stesso a raccontare nella sua biografia (Life) come gli ingegneri del suono sparissero sotto il banco per schiacciare un pisolino tra un brano e l’altro

Non ho chiuso occhio per nove giorni – ha detto Richards – Mi sono ritrovato a dormire in piedi, ma non mi fermavo un istante. Mi giravo e dormivo, spesso cadevo contro le casse, ma alla fine ne è valsa la pena”. I giorni in cui Keith Richards non dormì per nove giorni, oggi sono un ricordo lontano per lui e gli altri Rolling Stones che riuscirono a mettere da parte gli screzi avuti luogo durante quei giorni bui, accettando le scuse del chitarrista racchiuse nel testo di Beast Of Burden.