La manifestazione di rom e sinti a Firenze è diventata un caso. Le polemiche si sono intrecciate alle fake news, con la confusione come risultato principale. Tutto è partito dalla manifestazione organizzata ieri dal Consiglio nazionale rom sinti Caminanti e Associazione nazione rom. Si è svolta tra via Gondi, piazza della Signoria e Palazzo Vecchio. Rom e sinti sono scesi in strada con tanto di striscioni chiedendo aiuto economico al governo, in particolare «buoni alimentari ed economici alle famiglie povere ed indigenti», e per protestare «contro razzismo, fascismo e nazismo». La manifestazione ha provocato lo sdegno di molti commercianti i cui esercizi sono affacciati sulle vie coinvolte nella marcia. Uno sdegno che è stato alimentato anche da un video in cui compare la scritta: “Senza turisti da scippare non abbiamo da mangiare, dicono gli zingari di Firenze”. In strada però non dicevano questo ma “ci servono soldi, siamo senza mangiare e senza acqua. Non abbiamo soldi”. Chi ha realizzato il video – finito anche su WhatsApp – si è poi lasciato andare ad uno sfogo: «Se dipendeva da me, quante pedate nel culo gli davo… Anche i rom ora, roba da pazzi».
MANIFESTAZIONE ROM FIRENZE E LA FAKE NEWS SUL VIDEO
Attorno a quella frase però è nata una bufala che ha fatto il giro dei social. Le loro richieste comunque stanno facendo discutere. «Le misure devono essere per tutti, gli aiuti devono essere per tutti», affermano il Consiglio nazionale rom sinti Caminati, l’Associazione Django Reinardth e dell’Associazione nazionale rom (ANR). Chiedono aiuto a governo, regioni e comuni perché sono 40mila in Italia e tutti «privi di acqua, energia elettrica, alloggi adeguati, risorse alimentari, protezione sanitaria». Una situazione aggravata dall’emergenza coronavirus. Sui social però monta la rabbia dei titolari di esercizi commerciali, così come quella di chi non ci sta che venga fatta passare l’immagina di un paese, l’Italia, razzista. Considerando proprio il clima, è bene però fare le dovute precisazioni in merito alla vicenda da cui è nata una fake news. Evidentemente si tratta di una battuta (di cattivo gusto) dell’autore del video diffuso anche via WhatsApp.