Ha suscitato un’ondata di indignazione la storia della ragazza di 16 anni abbandonata dalla madre sul grande raccordo anulare (GRA) a Roma per un brutto voto a scuola, ma le cose in realtà non stanno affatto così. Non c’era stata alcuna lite in auto, solo una discussione con la mamma dopo la quale la ragazza sarebbe finita in strada, per poi essere ritrovata da una pattuglia della polizia municipale mentre vagava a piedi sul grande raccordo anulare, all’altezza della Galleria Appia dell’A90.
Inizialmente la 16enne aveva raccontato di una lite con la mamma mentre si trovava a bordo della sua auto, dovuta a un brutto voto a scuola, in latino, con la donna che avrebbe fatto scendere la figlia dall’auto per poi allontanarsi. Questa la versione fornita negli uffici del gruppo Sicurezza pubblica emergenziale lunedì pomeriggio, poi smentita quando sono arrivati i genitori, allertati dagli agenti che hanno ovviamente provveduto a informare i genitori dell’accaduto. Infatti, quando sono giunti negli uffici alla periferia est di Roma, la 16enne ha ritrattato la sua versione.
ROMA, DUE PROCURE INDAGANO SUL CASO DELLA 16ENNE
Il 5 in latino? Se lo sarebbe inventato, confermando però la lite con la madre per la quale avrebbe deciso di essere scesa di sua spontanea volontà dall’auto, quindi negando di essere stata abbandonata in strada. Stando a quanto riportato da Vanity Fair, non è chiaro il motivo per il quale la 16enne abbia deciso di cambiare versione all’arrivo dei suoi genitori, ma di fatto ha scagionato la madre, che nel frattempo era stata denunciata per abbandono di minori.
Ma il caso non è chiuso, perché comunque sono state allertate la procura di Roma e quella dei minorenni, i cui inquirenti dovranno verificato cos’è successo davvero e perché la ragazza di 16 anni abbia deciso lunedì pomeriggio di vagare sull’arteria stradale capitolina. Ad esempio, potrebbero tornare utili i filmati delle telecamere di videosorveglianza, ma si cercherà anche di capire se dietro questo gesto ci sia una sorta di disagio familiare e se la smentita della ragazza sia dovuta alla paura di possibili conseguenze per la sua “confessione”.