Allarme diossina a Roma dopo il maxi incendio che ha bruciato il parco di Centocelle. Quella enorme nube nera, che si è vista anche dai Castelli Romani, ora desta preoccupazione per le ripercussioni che potrebbe avere. Nell’aria, infatti, i valori della diossina, composti tossici e cancerogeni, superavano di oltre 35 volte quelli limite fissati dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Stando a quanto riportato da Repubblica, è stato rilevato un valore di 10,6 ng/m3, mentre quello di riferimento è fissato a 0,3. Ma non è finita qui. Le centraline installate da Arpa Lazio nella propria sede, che si trova in quella zona, e nell’aeroporto militare Francesco Baracca hanno rilevato valori di benzopirene pari a 2,6 ng/m3, che sono superiori alla media annua stabilita in 1 ng/m3. Inoltre, la centralina di Cinecittà ha registrato il valore più alto di concentrazioni di polveri sottili, con il PM10 tra 26 e 29.
Tornando alla diossina, il valore rilevato dopo l’incendio a Centocelle è il più alto mai riscontrato da quando a giugno sono cominciati i roghi a Roma. Ad esempio, per quello di Malagrotta è stato di 0,4, quindi di poco superiore al limite. Nella zona di Fiumicino è stato di 0,9, solo tre volte superiore. Livelli come quelli di sabato sono stati registrati da Arpa Lazio solo cinque anni fa, quando bruciò l’azienda di recupero rifiuti Eco X a Pomezia.
INCENDIO ROMA, ALLARME EFFETTI CANCEROGENI PER DIOSSINA
Il valore della diossina è legato alla tipologia di materiali bruciati. Decisivo in tal senso è il fatto che l’incendio ha riguardato attività di autodemolizioni. Sono andati in fumo, infatti, anche copertoni, oli e batterie. «Questi valori sono dati prodotti dagli incendi nell’immediato. Sono stati comunicati all’Asl di riferimento che valuterà se e quali misure applicare. Siamo fiduciosi che già dalle prossime ore i valori potranno tornare alla normalità», ha dichiarato il direttore di Arpa Lazio, Marco Lupo. I tecnici dell’Agenzia regionale di protezione ambientale hanno prelevato anche i filtri installati dopo lo spegnimento dell’incendio per la misura di microinquinanti. Quindi, sono in corso nuove analisi. I risultati sono attesi per domani mattina e saranno importanti per capire com’è eventualmente cambiata la situazione una volta spento il rogo. Una volta trovate le zone di ricaduta degli inquinanti, l’Arpa procederà con l’analisi di acqua e solo. Il rapporto finale verrà inviato alla Procura di Roma e confluirà nell’inchiesta aperta sull’incendio.
La Società italiana di medicina ambientale (Sima) dopo la diffusione dei primi dati Arpa sull’incendio ha lanciato un allarme sulle potenziali conseguenze per la popolazione: la diffusione della diossina nell’aria determina molti rischi per la salute umana, essendo noti gli effetti cancerogeni e neurotossici. «Oltre alla diossina anche altre sostanze tossiche e cancerogene come metalli pesanti, furani e idrocarburi policiclici aromatici, classificati come potenziali cancerogeni, possono liberarsi da un rogo come quello che ha interessato l’area di Centocelle, in cui l’incendio ha interessato pneumatici, automobili, materiali plastici, legni e arbusti, che immettono in aria fumi tossici oltre a CO2, mettendo a rischio soprattutto la salute di anziani, bambini e soggetti fragili», ha dichiarato Alessandro Miani, presidente Sima, come riportato da Repubblica.