Le molotov lanciate contro il Consolato Usa di Firenze sarebbero una rivendicazione. I magistrati dell’Antiterrorismo parlano di “situazione seria” dopo aver ricevuto un video da 1 minuto e 50 secondi firmato “The whole world is Hamas” che è stato inviato anche alla sede Rai del capoluogo toscano. Nel video viene lanciato il grido di “morte ai sionisti” d’Europa, come avvertimento. L’obiettivo sarebbe il lancio di 2 bombe a 2-3 metri dal consolato generale degli Usa a Firenze. Il procuratore di Firenze Filippo Spiezia parla di “una situazione seria che non stiamo sottovalutando. Abbiamo avviato da subito tutti gli accertamenti. Ho informato i colleghi di Eurojust che dispone di un registro giudiziario antiterrorismo e con loro lo scambio di informazione avviene in tempo reale. Una situazione da leggere valutando tutto lo scenario internazionale”. L’Italia, secondo gli esperti, sarebbe dunque nel mirino dei terroristi. (agg. JC)
Roma, allerta per il pericolo attacchi da Hamas
Roma dallo scorso dicembre sembra vivere in una sorta di allerta perenne, scattata a causa di una nota emanata dal Mossad di Israele in tutta Europa e che ha portato alla chiusura temporanea dell’ambasciata israeliana in Italia, precisamente in via Michele Mercati nella Capitale, quartiere Parioli. Un’allerta, quella del Mossad, emessa in occasione dell’avvicinarsi del Natale e del Capodanno e che sembra aver causato una generale fuga di ambasciatori e funzionari di Israele da Roma, ora trasferiti in luoghi riservata e altamente sorvegliati, ma che restituisce un’immagine desolata e desolante di quella via Mercati, ora costantemente presidiata dalle forze armate, ma anche completamente deserta.
Roma: ambasciata di Israele chiusa per rischio attentati
Il Mossad, d’altronde, a dicembre parlò chiaro e disse che ogni obiettivo riconducibile ad Israele e agli ebrei, ma anche ai musulmani, era potenzialmente a rischio attentati. A distanza di un mese dall’allerta, tuttavia, e soprattutto dopo entrambe le festività che si sono, fortunatamente, rivelate tranquille, tutto rimane sospeso in quel limbo, forse a segnalare che forse il Mossad non aveva parlato di una minaccia temporanea, ma prolungata, e chissà fino a quando, dato che all’alba di febbraio tutto è rimasto invariato.
Ovviamente, con la chiusura (temporanea o prolungata che sia) dell’ambasciata di Israele a Roma, non sono state interrotte tutte le attività diplomatiche. In via Mercati operano ancora, ogni giorno, alcuni alti funzionari scelti, per i quali sono state disposte maggiori attenzioni da parte delle forze armate, che oltre a presidiare costantemente la vita, scortano in forze i funzionari ad ogni loro spostamento. Alcuni dei diplomatici di Israele a Roma, invece, sono stati trasferiti altrove, mentre altri ancora sono stati trasferiti in luoghi più sicuri, creati a nuovo per accoglierli finché l’allerta non sarà revocata. Tutte queste misure e premure, sottolinea il Corriere della Sera citando diversi analisti, che ricordano molto da vicini quelle che furono prese dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 negli USA.