Roma: bimbo iperattivo allontanato da scuola per 17 giorni

A Roma, precisamente nel comune di Ladispoli, lo scorso 26 febbraio un bimbo di 6 anni iperattivo perché affetto da deficit dell’attenzione, è stato allontanato da scuola per 17 giorni. È successo all’interno dell’istituto Melone, per volere del consiglio di classe e su parere sia dei suoi docenti, che del Preside Riccardo Agresti, nel frattempo sollevato dal suo incarico per volere, questa volta, del ministero dell’Istruzione e del merito.



Contro il provvedimento dell’istituto vicino a Roma si è, infatti, immediatamente mosso il padre del bimbo iperattivo allontanato da scuola, che ricevuta la mail del consiglio di classe, ha contattato il legale della famiglia. Quest’ultimo si è appellato al Tar che il 4 marzo ha inviato alla scuola una sospensiva, motivata dall’articolo 34 della Costituzione secondo il quale “la scuola è aperta a tutti”. Così il giorno dopo, ovvero il 5 marzo, zainetto in spalla, il bimbo di Roma iperattivo si è presentato a scuola, vedendosi l’ingresso nuovamente proibito. Il padre, dunque, si appella al ministro Giuseppe Valditara che, dopo aver inviato gli ispettori all’istituto, ha disposto la sospensione di Agresti che, lamentando “l’accanimento eccessivo”, promette di fare ricorso.



Il preside: “Volevo mandare un messaggio alla famiglia”

Par comprendere meglio il perché il bimbo iperattivo sia stato allontanato dalla scuola di Roma, Repubblica ha intervistato proprio Riccardo Agresti, che ci tiene immediatamente a sottolineare che l’allontanamento voleva essere “un messaggio forte ai genitori. Come a dirgli ‘tenetevelo e ragionate su cosa fare'”. La sua sospensione, peraltro, spiega essere dovuta al fatto che “non ho attuato la sospensiva del Tar”.

Il preside di Roma, infatti, quella mattina non sapeva che il bimbo iperattivo allontanato da scuola sarebbe dovuto rientrarci. “Ho letto quella mail ore dopo“, spiega, “e a essere sincero nemmeno l’ho capita bene, poi nel pomeriggio il mio avvocato mi ha aiutato”, ed è proprio questo che intende dire alla “direttrice dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio [che] vedrò all’inizio del mese prossimo”. Tornando, invece, alla questione del bimbo allontanato dalla scuola di Roma perché iperattivo, Agresti precisa che “l’abbiamo fatto per mandare un messaggio alla sua famiglia. Venerdì mattina le maestre erano già sudate per stare dietro a quell’alunno, era ingestibile. Non riesce a stare attento per più di 5 minuti”, spiega il preside sospeso, “dice alle maestre ‘fallite’, non socializza in classe”, mentre alla famiglia del bambino ci tiene a chiedere semplicemente di “dialogare con la scuola. Abbiamo casi più gravi, ma quelli riusciamo a gestirli. Evidentemente qui c’è un perché”.