La trasmissione Fuori dal Coro di Mario Giordano – che proprio questa sera tornerà con la prima puntata della nuova stagione televisiva – ha scoperto che in quel di Roma non si è ancora concluso il vecchio scandalo rinominato (all’epoca) Affittopoli: a pochissimi metri dal centralissimo Montecitorio esistono una schiera di appartamenti affittati dal Demanio statale a 100 euro al mese; il tutto in un mercato immobiliare in cui gli studenti faticano a trovare stanze condivise sotto i 700 euro mensili (quasi sempre spese e utenze escluse) ed in una zona della Capitale dove i comuni cittadini pagano migliaia e migliaia di euro per case anche più piccole.
In totale, gli appartamenti affittati a costi irrisori da parte dello Stato a Roma sono – almeno quelli scoperti da Fuori dal Coro e protagonisti di questo articolo – otto, tutti occupati da famiglie che risiedono lì da decenni, alcuni addirittura dall’epoca in cui Sandro Pertini era presidente della Repubblica; mentre ad aggravare ulteriormente il quadro la redazione di Giordano ha scoperto anche che tra le otto famiglie almeno due nel corso del 2023 non avrebbero pagato neppure 1 euro su 12 mesi di affitto.
La spiegazione del Demanio sulle case affittate a 100 euro a Roma: “Impossibile mandare via gli affittuari, eredi di ex dipendenti pubblici”
Verrebbe da chiedersi come sia possibile che a Roma esistano ancora appartamenti affittati a soli 100 euro mensili, soprattutto considerando che non si tratta neppure di strutte fatiscenti o metrature irrisorie – addirittura ci sarebbero balconi panoramici e parcheggi privati nel cortile recintato – e a dare una risposta ai curiosi giornalisti che non sono riusciti a scambiare neppure due parole con gli affittuari (ad esclusione di una signora anziana che rivendica con fierezza di aver ricevuto la notifica di sfratto 30 anni fa e che “non sono mai riusciti a mandarci via“) ci pensa lo stesso Demanio romano, proprietario di tutti e otto gli alloggi.
Dalla versione ufficiale, quegli appartamenti servivano – in epoca pertiniana, appunto – per garantire un alloggio ai dipendenti della Repubblica e dopo l’insediamento iniziale sono subentrati figli, nipoti e pronipoti che ancora oggi continuano a vivere grazie a contratti calmierati stipulati quasi 50 anni fa; mentre non sarebbero servite a nulla – come dimostra peraltro il racconto dell’anziana intercettata da Fuori dal Coro – le notifiche di sfratto al punto che l’ufficio demaniale ammette che “non si riesce con i mezzi ordinari a mandarli via. Abbiamo fatto tutto ciò che dovevamo” ma l’aspetto positivo è che – a detta del direttore demaniale – “la situazione è totalmente sotto controllo“.