ROMA, L’ADDIO DI PINTO AD INIZIO ANNO
Gennaio, Roma. Siamo nella prima settimana del 2024 e la società giallorossa deve affrontare un addio inaspettato: Tiago Pinto ha annunciato alla squadra che non farà più parte della Roma. Una scelta personale, nessun esonero o altro, semplicemente un’avventura che per il portoghese era arrivato al capolinea. Pinto e la Roma rimangono comunque d’accordo sul continuare a lavorare per tutto gennaio, chiudendo così la sessione invernale prima di separarsi. Tra l’altro per i giallorossi si era rivelato un gennaio molto proficuo con l’arrivo di vari giocatori.
Prima Huijsen, poi Angeliño e infine Baldanzi, tutti con formule diverse ma al tempo stesso importanti per il presente e futuro della Roma. Inoltre, viene ceduto Viña per 9 milioni, una cessione fondamentale per le casse romanista e per lanciare l’assalto proprio a Baldanzi. Tra le altre cose, qualche giorno dopo l’addio di Pinto, arriva anche l’esonero di Mourinho dopo la sconfitta sul campo del Milan in campionato. Le due cose non sembrano collegate, anche se alla fine delle loro esperienze non mancherà occasione per lo Special One di criticare senza peli sulla lingua il suo rapporto con Tiago Pinto. A quel punto la società decide di restare senza direttore sportivo fino al termine della stagione e di affidare a De Rossi la panchina, una scelta che al momento premia i Friedkin.
ROMA, ECCO COME FLORENT GHISOLFI HA CONVINTO I FRIEDKIN
Da febbraio ad oggi la Roma non è rimasta con le mani in mano e ha lavorato alla ricerca del prossimo ds, l’erede di Pinto. Il nome che sembrava destinato ad approdare nella Capitale era François-Joseph Modesto, attuale direttore sportivo del Monza e in ottimi rapporti con Lina Souloukou, CEO della Roma che aveva lavorato proprio con Modesto all’Olympiacos. Poi la pista si è raffreddata, non è andato tutto come previsto e non se n’è più parlato.
Arriva maggio ed ecco finalmente il nome tanto atteso: Florent Ghisolfi. Classe 1985, ha avuto due incontri con i vertici del club della Roma che sono rimasti colpiti dal modello di gestione e coordinamento del settore sportivo, requisiti su cui la società capitolina punta tantissimo. Inoltre, Ghisolfi nella sua avventura a Lens ha portato in giallorosso (destino?) giocatori che si sono rivelati fondamentali per la qualificazione in Champions League: da Fofana dall’Udinese a Danso, ex obiettivo estivo del Napoli, così come Clauss e Openda, acquistato per 13 milioni e rivenduto al Lipsia per 42. Insomma, Ghisolfi ha dimostrato di saperci fare e così sta facendo anche al Nizza, squadra che sta lottando per un posto in Champions League, dove ha portato Moffi, l’ex Atalanta Boga e soprattutto Farioli, tecnico ora ricercato da vari club in Europa.
ROMA, NON SOLO GHISOLFI: IN ARRIVO BURDISSO
Florent Ghisolfi potrebbe però non essere l’unico ad arrivare. L’esperimento fatto con Tiago Pinto non sembra aver convinto a pieno la Roma che ora vorrebbe aggiungere alla figura del direttore sportivo anche una figura più vicina al campo, da affiancare a De Rossi che come rivelato dai Friedkin settimane fa rimarrà l’allenatore della Roma. Tutte le strade portano ad un nome molto conosciuto nella Capitale ovvero Nicolas Burdisso, ex giocatore proprio della Lupa.
L’argentino era attualmente in forza alla Fiorentina, ma ha già annunciato di voler chiudere qui la sua avventura in Toscana. A facilitare il suo passaggio alla Roma, oltre al fatto di tornare nella Capitale e rimanere in Serie A, ci sarebbe un precedente: Burdisso ha lavorato anche al Boca Juniors e ha avuto un ruolo fondamentale per esaudire il sogno di De Rossi di giocare qualche partita per i Los Xeneizes. Corsi e ricorsi storici che dunque potrebbe avere un ruolo fondamentale anche per il presente e futuro della Roma.