Roma focolaio di coronavirus? Il dubbio e la paura si intrecciano dopo il caso di una palazzina, che si aggiunge alla vicenda del San Raffaele Pisana, dove sono stati registrati ad oggi oltre 100 positivi. Il nuovo allarme arriva dalla Garbatella, storico quartiere capitolino a ridosso del centro storico. Un palazzo in piazza Pecile è stato infatti isolato dopo la scoperta di un intero nucleo familiare contagiato. Stando a quanto riportato da Rai news, si tratta di una famiglia di origine peruviana. La madre e due figli sono ricoverati al Bambin Gesù di Polidoro, mentre il padre è risultato negativo. Ma sono partiti tamponi a tappeto per tutti i 107 abitanti della palazzina, che è occupata. Ha pochi servizi igienici e le condizioni sono precarie. I primi risultati parlano di altri 9 positivi, tutti trasferiti presso strutture dedicate, ma si attende l’esito di circa metà dei tamponi. L’edificio è stato transennato ed è sorvegliato. Resterà inaccessibile per 14 giorni. Intanto municipio VIII con Croce Rossa e Protezione civile ha organizzato un servizio di consegna della spesa e dei beni di prima necessità. (agg. di Silvana Palazzo)



ROMA FOCOLAIO? PAURA “BOMBA VIRALE”

Il virus presso l’Irccs San Raffaele Pisana di Roma, che ha causato nelle ultime ore un focolaio di cinque morti e 99 contagiati, potrebbe circolare da oltre un mese. L’indiscrezione viene riportata stamane dal quotidiano Il Messaggero, ed è “confermata” dal fatto che la Regione Lazio da ieri, pare abbia iniziato a richiamare per effettuare i tamponi, i pazienti che sono stati dimessi dal primo maggio in avanti. Fino ad oggi non si era andati oltre il 18 maggio, ma sembra che l’arco temporale si sia allargato di almeno tre settimane nelle ultime ore, con il rischio che i casi di covid-19 si moltiplichino. Alessio D’amato, assessore alla Sanità del Lazio, ha spiegato che il focolaio del San Raffaele «ci sta fortemente impegnando», in un periodo in cui la curva epidemiologica si stava decisamente appiattendo. «L’attenzione – dice D’Amato – resta altissima», e non va dimenticato che anche altri focolai di questo tipo, scrive ancora Il Messaggero, si erano verificate in altre strutture dello stesso gruppo, poi contenuti.



ROMA, FOCOLAIO SAN RAFFAELE: EX TAMPONI NEGATIVI POI POSITIVI

E la procura sarebbe ora pronta ad aprire un fascicolo, dopo che i Nas dei Carabinieri, su mandato dell’aggiunto Nunzia D’Elia, hanno già ispezionato l’Asl Roma 3 effettuando controlli accurati per verificare, in particolare, se siano state osservate le norme anti-contagio, come ad esempio test e tamponi. Anche la regione vuole vederci chiaro, e sta indagando per cercare di capire eventuali falle e cosa non ha funzionato. Dal suo canto, l’istituto San Raffaele assicura di aver agito rispettando tutti i protocolli, ma le 5 morti verificatesi nelle ultime ore devono essere approfondite. A complicare la situazione il fatto che dopo quasi 5mila analisi effettuate in una settimana, alcuni tamponi risultati negativi alla prima tornata, hanno poi dato esito positivo, prendendo di sorpresa i medici. E così che dei 22 nuovi casi, «16 derivano dai tamponi di controllo – spiega la Regione Lazio – effettuati su 2 operatori e 14 pazienti negativi ai primi tamponi». Intanto non si placa la ricerca del “paziente zero”, e non è da escludere che si sia trattato di un asintomatico esterno che potrebbe aver portato il virus nella struttura senza saperlo.

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