Dopo Torino e Bologna, anche Roma e il suo sindaco Roberto Gualtieri si uniscono ai piani di salvataggio degli alloggi e delle palazzine occupate abusivamente: ben venga, verrebbe da dire, non fosse che con ‘salvataggio’ si intende l’acquisizione degli alloggi per lasciarli ad usofrutto (ovviamente gratuito) degli abusivi, evitando i sempre difficili – e soprattutto impopolari – sgomberi coatti. Per ora – ma a breve lo vedremo nel dettaglio – le palazzine salvate sono solamente due, ma nell’effettivo l’esecutivo della Capitale ha in programma investimenti per oltre 220 milioni di euro tecnicamente stanziati per aiutare le famiglie in difficoltà che da anni (o decenni) attendono un alloggio pubblico.



Prima di arrivare alla Capitale vale la pena fare un piccolo passo indietro per far tappa sia a Torino che a Bologna: nel capoluogo Sabaudo – infatti – solo poche settimane fa è stato aperto un bando per vendere gli alloggi occupati, oppure per destinarli ad uso sociale nel caso (assolutamente probabile) in cui nessun acquirente decida di farsi avanti. A Bologna – invece – il piano messo in atto ricalca a grandi linee quello di Roma con il Comune che grazie ad una convenzione con Acer ha reso legale l’occupazione di un’abitazione; ma almeno – in questo caso – non sono state spese risorse comunali.



Roma: Gualtieri dispone l’acquisto di due palazzine occupate in barba alle famiglie in attesa delle case popolari

Torniamo a Roma e al piano di Gualtieri recentemente approvato dall’intera giunta comunale con il quale sono stati stanziati i citati 220 milioni da qui al 2026: l’obiettivo – almeno: quello dichiarato – e di incrementare il patrimonio dell’edilizia pubblica per far fronte alla sempre più accentuata crisi abitativa che ormai coinvolge circa 14mila famiglie; alcune delle quali aspettano l’assegnazione di un alloggio pubblico ormai da più di 20 anni. Secondo il presidente della Commissione Patrimonio Yuri Trombetti nel piano saranno inclusi “tanti palazzi” tra “le proprietà pubbliche e degli enti”, con i centri sociali Maam e Spin Time occupati da 150 famiglie.



Nonostante il piano (per certi versi) lodevole, uno dei primissimi interventi messi in campo dalla giunta di Gualtieri è stato l’acquisto – rivelato dal quotidiano La Verità che cita Il Tempo – di due immobili occupati: il primo in via Bibulo e il secondo in via Volonté di proprietà della società Loanka srl e di un privato cittadino. Immobili che soli due anni fa erano stati sottoposti ad un ordinanza per lo sgombero urgente da parte dell’allora prefetto Matteo Piantedosi; ma di fatto rimasti in mano agli abusivi per tutto questo tempo.