Nel pomeriggio di oggi – martedì 7 gennaio 2025 – un incendio si è generato all’interno del campo rom di via Longoni a Roma costringendo ad un rapidissimo intervento dei Vigili del Fuoco per evitare le fiamme coinvolgessero tutta l’area circostante a causa della presenza piuttosto massiccia di alberi, arbusti e sterpaglie: fortunatamente dopo circa un’ora di estenuante lavoro le fiamme sono state completamente domate e pare che nessuno dei tanti abitanti del campo rom di Roma sia rimasto ferito; mentre restano ancora da accertare le effettive cause che hanno dato il via al rogo in una stagione che tendenzialmente riserva pochi incidenti simili negli insediamenti abusivi.
Stando a quanto ricostruito fino ad ora – ma le indagini restano ancora aperte – l’incendio alle porte di Roma sembra essere scoppiato attorno alle 17 odierne con un allarme lanciato dai vicini residenti che hanno notato una spessa coltre di fumo nero sollevarsi dall’area del campo abusivo: intervenuti sul luogo con due autobotti e diverse pattuglie della Polizia locale, i Vigili del fuoco sono riusciti a domare l’incendio nell’arco di un’ora scarsa aiutando a scongiurare il coinvolgimento – nel rogo – delle bombole del gas che spesso vengono usate nei luoghi simili.
Il sindacato della Polizia Roma Capitale: “Serve più polso sulla gestione dei campi rom”
Come anticipavamo già in apertura, non sembra che si siano registrati feriti nell’incendio a Roma, ma contestualmente tutte e 15 le persone che si trovavano in quel momento nel campo sono state costrette a lasciare rapidamente l’area con le poche cose che sono riuscite a portare via, riversandosi in strada: nessuno tra questi – riferisce il sindacato della Polizia locale Sulpl – sembra presentare profili di fragilità che richiedono l’intervento del comune o dei Servizi sociali.
Contestualmente, è arrivato da parte del segretario del sindacato della Polizia Roma Capitale Marco Milani un duro attacco al sindaco Gualtieri, accusato di preoccuparsi più di istituire “una zona rossa nelle aree di Termini e dell’Esquilino” e di disporre piantonamenti “fissi sui marciapiedi dell’Esquilino per paura di servizio televisivi che ne mostrino il degrado” che delle sempre più “degenerate (..) politiche di sicurezza urbana” che hanno fatto sì che la polizia locale abbia “perso il polso sui controlli e gli sgomberi dei campi rom”.