I rincari a Roma sono più bassi rispetto alle altre città d’Italia. A rivelarlo, come riportato da Il Messaggero, sono gli ultimi dati Istat sull’inflazione. Essa, in media, è al 10% nel Paese, ma nella Capitale si attesta all’8,9%. Anche nei singoli settori la differenza è notevole. È il caso, ad esempio, degli spettacoli e della cultura, dove in media gli aumenti sono stati del 7%, mentre nella provincia romana sono addirittura scesi a -0,8%. Anche in termini di forniture idriche si è arrivati rispettivamente a -0,3% (a fronte di 3,2%) e a -0,6% (a fronte di 0,7%). Ad essere rilevanti sono anche i prezzi delle bollette di energia elettrica e gas, che stanno mettendo in ginocchio la popolazione: si passa da una media del 67,3% nel Paese ad una media locale del 60,5%.



Tutto sembrerebbe dunque costare meno. Il caro vita a Roma, in termini positivi, non regge il confronto con le altre città. Stando alle analisi realizzate dall’Unc dopo gli aumenti dei prezzi che ci sono stati negli ultimi dodici mesi, una famiglia di tre persone a Bolzano (che ha un’inflazione pari al 10,4%, dietro a MilanoGenova Catania) è costretta a spendere 3.647 euro in più su base annuale per vivere. Nella Capitale, invece, il rincaro è ben inferiore: si tratta di 2.503 euro per il medesimo nucleo.



Roma, rincari più bassi. Unc: “Non è una grande consolazione”

Roma non è comunque l’unica “mosca bianca”, ci sono anche altre città d’Italia dove i rincari sono più bassi rispetto alla media nazionale. È il caso di Potenza, dove si vive addirittura meglio che nella Capitale. L’inflazione, infatti, secondo i dati Istat è pari al 7,5%. Ciò si traduce nel fatto che una famiglia di tre persone è stata costretta a spendere su base annuale soltanto 1.613 euro in più. Dietro ci sono Catanzaro (8,4%), Ancona (8,5%) e Reggio Calabria (8,8%). Nelle dieci province più economiche c’è anche Trieste.



Le analisi in questione tuttavia non rappresentano un aspetto del tutto positivo per l’Unc. “Il fatto che a Roma ci sia un’inflazione un po’ più bassa rispetto ad altre città non è una grandissima consolazione. L’aumento del costo della vita resta comunque insostenibile per troppe persone. I rincari annuali sono astronomici e di certo non sono correlati ad un rialzo degli stipendi. Così ci si impoverisce sempre di più e si è costretti a stringere la cinghia per arrivare a fine mese”, ha commentato il presidente Massimiliano Dona.