Per la prima volta nel suo mandato che dura – ormai – da tre anni, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri è riuscito a sgomberare un campo rom: si tratta di quello che era posizionato in via Cesare Lombroso con stime che parlavano di circa 145 persone che ora sono state ricollocate in diversi punti della città nella totale opposizione dei residenti che – letteralmente da un giorno all’altro, senza nessun tipo di preavviso – si sono visti piombare ‘in casa’ decine e decine di individui ignoti.
Facendo un passetto indietro prima di arrivare alle critiche dei residenti, è importante ricordare che lo sgombero del campo rom è stato condotto nella più che totale segretezza da parte dell’Amministrazione Gualtieri che solo lo scorso 17 settembre ad operazioni ultimate ha parlato della missione condotta nel corso dei due mesi precedenti. Secondo quanto è riuscito a ricostruire Il Tempo, lo sgombero – tenuto nascosto per “evitare speculazioni”, dicono dal Comune – è stato pagato interamente con fondi del Pnrr: nel campo in via Lombroso vivevano – appunto – 145 persone per un totale di 33 nuclei familiari che in larghissima parte hanno trovato già una sistemazione più o meno fissa.
Roma, cittadini preoccupati dopo lo sgombero del campo rom: il PD li accusa di “discriminazione razziale”
Sempre secondo Il Tempo, quattro dei 33 nuclei familiari trovati nel campo rom di Roma sono stati collocati in case popolari, altri nove in residenze del comune (in attesa, però, di una casa popolare), altri 4 in alloggia di varie cooperative che saranno pagati con i fondi UE ed – infine – gli ultimi 6 si sono trovati una sistemazione autonoma; ma – tornando alle critiche da cui siamo partiti – è proprio la sistemazione in residenze comunali che starebbe destando non poche preoccupazioni nella popolazione visto che tutte e 9 le famiglie (nel frattempo cresciute addirittura a 10) si trovano attualmente in via della Cerquetta nel quartiere La Storta.
Poche ore dopo l’annuncio baldanzoso sullo sgombero da parte di Gualtieri si è immediatamente mossa la Lega della quindicesima municipalità di Roma che ha aperto una vera e propria petizione per chiedere che i rom sgomberati vengano – quanto meno – distribuiti equamente sul territorio: l’esito è stato impressionante, perché in una manciata di ore la petizione ha raggiunto più di 300 firme da parte dei residenti del quartiere; il tutto mentre il PD provinciale tuona promettendo di mettere in mezzo l’Ufficio nazionale contro le discriminazioni razziali.
“Valuteremo – ha chiosato l’assessore alle Politiche sociali in forza al PD Nella Converti – se interessare l’Unar delle azioni che si stanno mettendo in campo” nella municipalità di Roma protagonista di una “raccolta firme” contro gli alloggi per i rom; arrivando a parlare addirittura di “discriminazione razziale” nel tentativo di colpire leghisti, forzisti e meloniani, ma con l’effetto di screditare le preoccupazioni di più di 300 regolari residenti del comune che temono che il loro quartiere di trasformi in un ‘nuovo’ campo rom.