Svolta nel caso del 40enne italiano rinvenuto cadavere questa mattina a Roma, nei pressi dei cassonetti dei rifiuti, in via Ponte Mammolo. Il corpo appartiene a V.T., soggetto già noto alle forze dell’ordine per reati legati alla droga. La vittima riportava una ferita da taglio alla caviglia ma l’arma non sarebbe ancora stata trovata. La procura sta indagando per omicidio e per la morte del 40enne nelle ultime ore è stato fermato un uomo accusato appunto del delitto. Si tratta di un 66enne romano il quale, come riferisce Il Fatto Quotidiano nell’edizione online era già ai domiciliari per accuse legate a reati di droga. Il soggetto abita nei presso del luogo del ritrovamento del cadavere e proprio nei pressi della sua abitazione erano state trovate tracce di sangue. Non è escluso che la vittima fosse un tossicodipendente e che abbia avuto una lite ieri sera proprio in casa del 66enne. “Aveva una ferita al polpaccio e le tracce di sangue, tante e piccole, portano tutte alla casa del mio assistito”, ha confermato in merito al cadavere l’avvocato Paola Di Biagio, difensore del 66enne. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



PROCURA INDAGA PER OMICIDIO

Nuovi aggiornamenti sul dramma di Roma, dove questa mattina è stato rinvenuto un cadavere tra i rifiuti in via di Ponte Mammolo. Secondo quanto riporta Il Fatto Quotidiano, la Procura capitolina ha aperto un fascicolo che indaga per omicidio: in base ad una primissima ricostruzione, la vittima potrebbe essere stato ferito nel corso di una lite ma sono attesi in tal senso i risultati dell’esame autoptico. Il 40enne, V. T., era noto alle forze dell’ordine per droga e la scia di sangue rinvenuta dalle forze dell’ordine conduce alla casa di Pasquale M., inquilino di una casa circostante il luogo del macabro ritrovamento. Come riporta il quotidiano online diretto da Peter Gomez, l’avvocato del 66enne ha confermato che la vittima «aveva una ferita al polpaccio e le tracce di sangue, tante e piccole, portano tutte alla casa del mio assistito». Prosegue il legale Paola Di Biagio: «Ci sono tracce anche dentro la casa. Pasquale dormiva, è un uomo che a malapena si regge in piedi, ha problemi di droga da 20 anni, prende delle pasticche», evidenziando che il suo assistito non risulta al momento indagato dopo la perquisizione nell’abitazione. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



CADAVERE TRA I CASSONETTI DEI RIFIUTI: E’ UN ITALIANO DI 40 ANNI

Roma, cadavere tra i rifiuti: ritrovamento choc poco dopo le ore 7.00 di oggi, venerdì 23 agosto 2019. Come riporta Il Messaggero, il corpo senza vita è di un italiano di 40 anni: l’uomo è stato rinvenuto riverso a terra, steso su un lato e nascosto tra alcuni cassonetti presenti nella periferia est, nei pressi della stazione di Ponte Mammolo. A notare il cadavere è stato un passante, che ha visto spuntare delle gambe tra i rifiuti: contattato il 112, sul posto sono giunti i carabinieri della compagnia Montesacro e del Nucleo di via In Selci, seguiti dal medico legale e dal magistrato di turno. Per il momento non si esclude alcuna ipotesi, neanche quella dell’omicidio: sono state rinvenute delle tracce di sangue sui vestiti della vittima, necessario attendere l’esito dell’esame autoptico per fare chiarezza sulle cause della morte dell’uomo.



ROMA, CADAVERE TRA RIFIUTI: CHOC NELLA CAPITALE

Un episodio che ricorda da vicino quanto accaduto recentemente a Piombino e sul quale sarà necessario fare luce: Il Messaggero spiega che il medico legale ha riscontrato una ferita d’arma da taglio su un polpaccio della vittima, oltre a una lunga scia di sangue nelle vicinanze. Forze dell’ordine al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’episodio: secondo una primissima ipotesi, l’uomo potrebbe essere stato ferito altrove e “trascinato” tra i rifiuti solo in un secondo momento. Ma è necessario attendere l’autopsia per sapere qualcosa in più: sul corpo del 40enne non sono state infatti trovate altre ferite. La vittima – le cui generalità non sono state rese note – era conosciuto nel quartiere di Ponte Mammolo ed era noto alle forze dell’ordine.