Virginia Raggi vuole per Romavigili fisicati“. Questo il senso dell’input inviato agli uffici in vista del prossimo “concorsone” per i caschi bianchi della Capitale. Una vera e propria stretta (della cinghia) per gli agenti in sovrappeso quella prevista dalla sindaca, evidentemente convinta che l’avere dei vigili aitanti fra le strade della Città Eterna rappresenti una delle priorità del momento. In attesa di capire se i cittadini sono d’accordo, come riportato da Il Messaggero, agli aspiranti vigili spetterà il compito di superare prove degne dell’addestramento dei marines: tra prove di corsa, salto in alto e flessioni. Una vera e propria guerra alle taglie forti che negli ultimi anni aveva portato la Municipale ad ordinare nuove uniformi proprio per “variazioni di taglia”, come si legge nelle carte degli appalti. Espressione edulcorata per segnalare che il Corpo, caratterizzato da un’età media superiore ai 52 anni, aveva dovuto rimediare agli eccessi a tavola degli agenti ordinando divise extra-large.



ROMA, RAGGI CERCA “VIGILI FISICATI”

Il bando del nuovo concorso che dovrebbe arruolare 500 agenti entro l’inizio del 2021 prevede dunque, oltre alla prova scritta e a quella orale, l’esame di “efficienza fisica”. I maschi che ambiscano a diventare caschi bianchi dovranno cimentarsi in una “corsa di 800 metri piani da compiersi nel tempo massimo di 4 minuti”. Le prove di atletica leggera non finiscono qui: previsto infatti il “salto in alto di una altezza di 105 centimetri da superarsi in un massimo di tre tentativi”. Chissà che ne pensa Tamberi. Senza contare i “15 piegamenti sulle braccia continuativi” che determineranno la forza nelle braccia del candidato. Per le donne invece i piegamenti saranno sette, il salto in alto di 90 centimetri e il traguardo degli 800 metri raggiungibile in 5 minuti. Nel bando si precisa che “il mancato superamento anche di una delle tre attività sopra descritte comporterà la non ammissione dell’aspirante al prosieguo del procedimento selettivo”. C’è da dire che Roma non è l’unica città a chiedere una prova di efficienza fisica dei suoi caschi bianchi: prove del genere si sono già svolte dal Friuli alla Campania, ma per la Capitale si tratta di una novità assoluta. All’epoca dell’ultimo concorso, datato 2010, ai candidati bastava presentare “un certificato medico rilasciato da un ufficio di medicina legale dell’azienda sanitaria locale”. La speranza, chiosa Il Messaggero, è che “lo scatto sul rettilineo aiuti i novelli pizzardoni, quando entreranno in servizio, a rincorrere i venditori abusivi di paccottiglie che già hanno ripreso a molestare i turisti, quei pochi di ritorno, vicino ai monumenti. Senza accontentarsi del fischietto”.

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