Gennaio, si riparte. La pausa natalizia è terminata e, dopo aver incassato la fiducia del Parlamento, il governo deve dimostrare di avere i numeri per andare avanti. Da settimane si parla dell’allargamento della maggioranza a gruppi più o meno nutriti di deputati dell’opposizione ma per ora nulla si è mosso. E le vicende nazionali vengono seguite con una certa apprensione nella Capitale. L’azzeramento della giunta da parte del sindaco Gianni Alemanno ne è indubbiamente un segnale. Da tempo, infatti, si parlava della necessità di un rimpasto che favorisse l’ingresso dell’Udc, ma la decisione del primo cittadino ha spiazzato un po’ tutti. E sono in molti pronti a giurare che, con questa mossa, Alemanno abbia voluto, oltre che riaffermare la propria centralità nella politica e nel centrodestra romano, lanciare la volata per il suo ritorno in grande stile sulla scena nazionale. Le voci su una tempesta giudiziaria che potrebbe presso abbattersi sul Campidoglio si moltiplicano, i sondaggi lo danno nettamente sconfitto in una eventuale sfida con il presidente della Provincia Nicola Zingaretti e c’è chi giura che il sindaco possa cogliere l’occasione di eventuali elezioni anticipate per cavarsi d’impaccio. Ma prima ha bisogno di mostrare ai cittadini che l’esperienza amministrativa a Roma non si sta avviando verso un mesto tramonto, ma mantiene inalterata la spinta propulsiva del 2008.
Ecco perché il sindaco ha legato l’azzeramento della giunta a uno degli eventi su cui la Capitale punta di più per il futuro: le Olimpiadi del 2020.
Il Gp di Roma, infatti, è ormai un’utopia. Impossibile che l’Italia diventi l’unico paese con due gare del campionato mondiale e Alemanno ha già detto che, qualora si ponesse il problema di scegliere tra le vie dell’Eur e Monza, la Capitale farebbe un passo indietro.  
Diverso il discorso olimpico. Come dice il presidente del Coni Gianni Petrucci: “Roma è in anticipo su tutto il mondo”. E’ l’unica città ad aver ufficializzato la propria candidatura in largo anticipo sulla scadenza finale (il Cio deciderà per l’assegnazione nel 2013) e può già contare su una serie di strutture sportive che le consentono di non guardare con eccessiva apprensione all’appuntamento.
Ciò nonostante non mancano dubbi e perplessità. Al momento, infatti, non si è ancora costituito il comitato promotore (la “squadra” dovrebbe essere in occasione degli stati generali della città il 9 e 10 febbraio). E non è un caso. Il nome scelto per la presidenza è infatti quello di Gianni Letta che si è detto disponibile e, anche se alla fine potrebbe anche non accettare, ha comunque chiesto di aspettare che la situazione dell’esecutivo torni sotto controllo. Così si aspetta.



CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE L’ARTICOLO SU ROMA 2020





Alemanno, parlando dell’argomento nei primi giorni dell’anno, lo ha detto chiaramente: "Non abbiamo perso tempo, è adesso a gennaio che sulle Olimpiadi si decide tutto. Il tema non è Letta per Letta, ma avere un’alleanza stabile con la maggioranza di governo. La disponibilità di Letta rimane, il tema è quello di avere un governo stabile per costruire un’alleanza stabile. Non stiamo aspettando Letta ma che i venti della crisi siano definitivamente superati". Insomma, senza una maggioranza salda, tutto il processo è a rischio. O comunque l’ipotesi di elezioni anticipate spingerebbe anche il sindaco a dover ripensare l’intero percorso. Ma la cosa non piace all’opposizione che non a caso, accusa Alemanno di non coinvolgere le altre forze politiche e gli altri enti locali convinto che tutto si giochi all’interno del centrodestra. L’azzeramento della giunta potrebbe trasformarsi in un intoppo ulteriore o nell’occasione perché il viaggio verso Roma 2020 possa ripartire senza ulteriori intoppi.
 



 

Leggi anche

Vanessa Ferrari si ritira/ La campionessa di ginnastica artistica dice stop a 34 anni (9 ottobre 2024)RETROSCENA/ Gli "interessi" della Merkel dietro il no di Monti alle OlimpiadiOLIMPIADI 2020/ Roscioli (Federalberghi): capisco Monti, ma tra 8 anni...OLIMPIADI 2020/ Caro Monti, senza coraggio l’Italia “chiude bottega”