Nel totonomi della giunta Alemanno, attesa nelle prossime 24 ore, si inserisce anche quello di Gianluigi De Palo, presidente delle Acli di Roma. L’intenzione sarebbe quella di inserire un “big” nella nuova squadra del sindaco capitolino. Un nome che dia smalto al rilancio dell’azione dell’amministrazione comunale e contribuisca a catalizzare l’attenzione mediatica.
Almeno in parte, visto che la stampa è da mesi impegnata a sezionare lo scontro in atto da tempo nel Pdl romano e ha dedicato ampie indagini anche al caso parentopoli. Il nome di De Paolo potrebbe essere quello giusto, anche alla luce dei numerosi nuovi segnali di attenzione che il sindaco ha dedicato negli ultimi mesi all’associazionismo cattolico e ai temi della famiglia.
De Palo, oltre a presiedere le associazioni dei lavoratori cattolici della capitale, è anche presidente del Forum delle famiglie del Lazio, tra i principali promotori di una proposta di legge sostenuta dall’Udc che tanto assomiglia al quoziente familiare. Una mano tesa all’Udc, dunque, che finora si è rifiutato di entrare in giunta.
– E, a proposito di Terzo polo, infuriano le polemiche sull’assessore alla Cultura Umberto Croppi, fino a qualche tempo fa tra gli assi nella manica di Alemanno. Croppi non si è mai schierato formalmente con Futuro e Libertà (per non perdere la poltrona, sussurrano i maligni), ma le sue prese di posizione sono consonanti a quelli degli uomini di Fini, che oggi si dividono tra chi lo sostiene e chi lo critica pesantemente per la sua permanenza in giunta, come il coordinatore provinciale Potito Salatto: «Croppi è idealmente finiano e concretamente alemanniano». Il mosaico che il sindaco è chiamato a ricomporre è dunque estremamente delicato. Alemanno ha confidato però ai suoi più stretti collaboratori di non volersi far cucinare a fuoco lento. I tempi annunciati per la ridefinizione della giunta dovrebbero dunque essere rispettati.