Questa notte l’ex senatore dell’Udc Salvatore Cuffaro ha trascorso la prima notte nel carcere di Rebibbia, il penitenziario romano che lo ospiterà per i prossimi sette anni, dopo la condanna per favoreggiamento aggravato alla mafia confermata in ultimo grado dalla Cassazione.
«Adesso affronterò la pena come è giusto che sia, questo è un insegnamento che lascio come esempio ai miei figli», aveva detto ieri mattina ai giornalisti uscendo dalla sua abitazione romana, prima di avviarsi verso il carcere, nella zona nord della capitale.



Cuffaro ha ottenuto una sistemazione provvisoria nel piano terra del reparto G12, quello di «prima accoglienza», in attesa di una sistemazione definitiva. L’ex presidente della regione Sicilia è stato sistemato in una cella singola, dove ogni venti minuti viene controllato da un agente. Non una vigilanza a vista dunque, ma un attento monitoraggio, solitamente adottato quando si possono prevedere atti di autolesionismo. Ma Cuffaro sembra essere sereno: «Voglio affrontare il carcere con tranquillità», avrebbe detto ai poliziotti che lo hanno accolto e provveduto a immatricolarlo e indirizzarlo verso la visita medica d’ingresso.



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Prima di entrare in carcere, Cuffaro non ha voluto alimentare polemiche: «Sono stato un uomo delle istituzioni – ha infatti detto nel suo ultimo incontro con i giornalisti – e ho un grande rispetto della magistratura che è una istituzione, quindi la rispetto anche in questo momento di prova. Questa prova, che certamente non è facile, ha rafforzato in me la fiducia nella giustizia e soprattutto ha rafforzato la mia fede».

 

Al suo posto al Senato subentrerà Maria Pia Castiglione, che ha aderito allo stesso gruppo di scissionisti siciliani dell’Udc del quale Cuffaro è stato tra i principali animatori.