Ieri a Roma, è stata presentata Unindustria, l’Unione degli Industriali e delle imprese di Roma, Frosinone, Rieti e Viterbo.
Il suo Presidente Aurelio Regina, già presidente della Uir (Confindustria Romana), ha annunciato ai media la nascita ufficiale, nonostante la piena operatività già dal 1° gennaio 2011, di quella che si attesta come la seconda Associazione territoriale di Confindustria per numero di soci, nonché la prima in termini geografici.
Una gestazione di più di un anno che ha visto infine la piena condivisione delle Associazioni territoriali delle quattro provincie e la più vasta opera di riorganizzazione associativa mai effettuata all’interno di Confindustria.
Il Presidente di Confindustria Marcegaglia ha posto il rilancio dell’efficenza come punto di partenza per Unindustria. A questo vanno aggiunti un maggiore vicinanza e fruibilità dei servizi, una maggiore qualificazione ed un’implementazione delle relazioni sindacali, scevre da quell’ideologismo malsano che le rende cosi complicate allo stato attuale.
«Dobbiamo essere promotori dell’innovazione – ha spiegato Marcegaglia – evitando però il nuovismo. Si parla di grandi riforme da fare ma è molto meglio investire su ciò che viene dal nostro territorio piuttosto che aspettare una soluzione calata dall’alto».
Il Presidente Regina ne ha parlato in modo quasi affettuoso, alla maniera di chi ha visto lentamente nascere e crescere un progetto fortemente voluto, frutto di una ispirazione avuta, come tiene a sottolineare scherzosamente, durante un pranzo in un ristorante in provincia di Frosinone.
«E’ il momento storico – afferma – che ha voluto la nascita di questa unione». Nonostante le molte difficoltà del contesto economico attuale, nonostante la complessità del programma, della differente tipologia delle imprese, è stato necessario e doveroso «superare i confini provinciali sfruttando al massimo le competenze e le modalità che hanno portato la Confindustria ai vertici».
La riorganizzazione delle associazioni territoriali, che «si è voluta presentare come un qualcosa di già completo» come ricorda ancora il Presidente Regina, ha richiesto una revisione completa e un ammodernamento strutturale delle realtà preesistenti. Sono state riviste le tecniche di intervento con lo scopo di diminuire i costi e si è cambiato il target, rivolgendosi direttamente alle imprese associate, creando un «sistema più diretto per assecondare gli scopi prefissati dalle imprese».
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La parola d’ordine nel discorso del Presidente e nelle intenzioni di Unindustria è senza dubbio l’omogeneizzazione dei territori, delle azioni, delle imprese. Risulta essere questa la premessa necessaria e sufficiente per poter accogliere le numerose sfide che si profilano all’orizzonte della neonata associazione. I nuovi assetti istituzionali, il peso delle Regioni, dell’Unione Europea, richiedono necessariamente nuove politiche di intervento. La globalizzazione dell’economia, la multi localizzazione, la diversità delle richieste, sono sfide accettabili solo proponendo un’omogeneità dei servizi. I punti su cui investire vengono espressi in modo chiaro e dettagliato da Regina: «Una qualità di livello manageriale con interventi di formazione mirati, una maggiora credibilità ottenuta basandosi e investendo su un brand attestato come quello di Confindustria».
La creatura che è stata presentata nella Sala Abete della sede romana di Unindustria alla presenza del Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e dei Vice Presidenti di Unindustria Marcello Pigliacelli (Confindustria Frosinone), Gianfranco Castelli (Confindustria Rieti) e Domenico Merlani (Confindustria Viterbo) non è però, come spesso accade, un contenitore di splendidi propositi che non vedranno mai la luce, ma una realtà già strutturata e solida, che i numeri che il Regina mostra rende ancora più vivida. La nuova associazione territoriale può contare su oltre 4000 imprese associate, per un totale di circa 250.000 dipendenti andando a rappresentare il 90% degli associati a Confindustria Lazio. L’integrazione, altro termine chiave del progetto, tra la realtà di Roma e quella dell’economia delle altre provincie ha permesso ad’Unindustria di affiancare alla specializzazione nel settore dei servizi della Capitale la forte realtà industriale caratteristica delle provincie di Frosinone, Rieti e Viterbo. Forte di un patrimonio netto di 20 milioni di euro l’associazione mostra inoltre un altro dato rilevante e indicativo della realtà del sistema paese, la decisiva preponderanza (il 90% delle imprese associate) di aziende fino a 100 dipendenti.
Una realtà omogenea quindi, che richiedere interventi e misure di gestione ad hoc. «Un nuovo modo di concepire l’associazione, guardare al mondo per offrire un servizio e un’assistenza di qualità» come sottolinea il Presidente Regina, che intravede nell’efficientamento e nell’integrazione la via giusta da percorrere, una strada che punta dritta alle «eccellenze, ovunque esse siano nel territorio regionale».
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Unindustria deve farsi promotrice e interprete del cambiamento che sta interessando il Paese e in particolare le imprese che ne rappresentano la linfa vitale. Imprese verso cui Unindustria vuole presentarsi sempre più come un soggetto completo, capace di fornire una consulenza integrata che risponda ad ogni loro esigenza. «Si deve assecondare l’evoluzione dei rapporti con il territorio – ha affermato Emma Marcegaglia – con nuovi servizi e molti progetti da gestire regionalmente e interregionalmente, non perdendo mai di vista l’Unione Europea».
L’importanza dell’UE non sfugge al Vice Presidente Gianfranco Castelli, cosciente della difficoltà di sopravvivenza delle piccole imprese senza il sostegno di Unindustria, che nella propria Carta dei Valori prevede proprio di «riconoscere la forza delle differenze» investendo cosi sull’unicità di queste imprese. Le differenze, ma anche l’importanza dell’integrazione, valore di punta secondo il Vice Presidente Domenico Merlani, che nell’omogeneità dell’azione dell’associazione, che si deve rivolgere a tutte le imprese da quelle più piccole a quelle multinazionali, riscontra la vera forza.
Un progetto complesso e articolato, ben organizzato e strutturato, che arriva a contenere il 90% della popolazione della Regione Lazio e il 91% degli occupati. Cifre importanti, che conferiscono solidità alla sognante descrizione che, alla fine della conferenza stampa, ne da il Vice Presidente Marcello Pigliacelli: «Oggi parte un veliero da oceano atlantico».
(Marco Maddaloni)