«Mancano più di otto anni al 2020, quindi la speranza è che si possa concludere tale opera, tenendo conto che i tempi di costruzione non sono poi così lunghi, visto che sono già iniziati da diversi anni. I problemi sono però sempre i soliti: innanzitutto quello dei finanziamenti, il vero punto debole del settore metropolitane di tutta Italia e non solo di Roma. Le infrastrutture metropolitane sono state bloccate in tutto il Paese non solo per problemi legati ai vari siti archeologici che si potrebbero trovare, bensì per la mancanza di finanziamenti da parte dei comuni , dello Stato e delle regioni». Andrea Giuricin, ricercatore del CRIET (Centro di Ricerca Interuniversitario sull’Economia del Territorio) presso l’Università Bicocca di Milano, commenta nell’intervista per IlSussidiario.net la situazione della linea C della metropolitana di Roma, per cui si attendono fondi privati per la chiusura dei lavori entro il 2020, l’anno in cui la capitale spera di ospitare i Giochi Olimpici. Sarà il Coni Servizi ad occuparsi degli impianti sportivi, mentre Risorse per Roma curerà tutta la parte relativa alla mobilità, ambiente e logistica. «Roma ha assolutamente bisogno di questa Metro C, – continua a commentare Giuricin – anche se in realtà servirebbero almeno altre tre, quattro linee per arrivare almeno a uno standard europeo, tenendo conto che Milano, una città molto meno vasta, con molto meno della metà degli abitanti della capitale, ne ha di più. Una nuova metro risolve tutti i problemi di traffico della città e con questo si svilupperebbe anche una migliore economia dell’area romana».



Anche se ancora troppe zone della capitale restano scoperte…

Sì, per quanto riguarda la metro, purtroppo gran parte delle zone di Roma resta scoperta, e oggi come oggi solo una minima parte della città è raggiunta da una delle due linee. Basti pensare che Roma ha una sola stazione di intercambio, che è quella di Termini, quando invece basta andare in altre città, come Napoli o Milano, per vederne molte di più.



Cosa pensa dei finanziamenti da parte dei privati?

Sicuramente i progetti chiamati “ppp”, cioè di finanziamento pubblico-privato, rappresentano il futuro per quanto riguarda le grandi opere, perché lo Stato ha sempre meno soldi e come ben sappiamo siamo anche alle prese con una gravissima crisi economica. Quindi è normale che siano sempre di più gli interventi dei privati in aiuto allo Stato, o viceversa, perché comunque la metropolitana è un investimento molto importante che può avere un ottimo ritorno, soprattutto in città come Roma, dove ce n’è tanto bisogno.

Anche in vista delle Olimpiadi…



Secondo me è necessario uscire da questa logica secondo cui le infrastrutture vengono realizzate solo per soddisfare i grandi eventi. E’ una logica totalmente sbagliata perché una metropolitana, pur essendo molto utile in occasione di eventi importanti, deve essere sviluppata a priori. Bisogna uscire dalla solita logica dell’emergenza italiana e fare un piano intelligente per la mobilità da qui al 2020, indifferentemente se ci siano o meno degli eventi. Chiaramente la nuova metro può essere d’aiuto per poter far assegnare a Roma i Giochi Olimpici, e bisogna dare dei segnali di vita fino al 2013, anno in cui verrà deciso il paese che potrà ospitare le Olimpiadi.

Quando pensa che potremo vedere i lavori della nuova linea conclusi?

E’ molto difficile fare delle previsioni sulla fine dei lavori, perché dipende innanzitutto dai problemi che possono derivare dalla stessa città e dai tanti reperti che ancora nasconde, che potrebbero interrompere i lavori in qualsiasi momento. Credo comunque che la difficoltà maggiore sia legata ai finanziamenti, e ora ci si chiede in che modo verranno erogati. Questi due grandi elementi rappresentano quindi i due grandi ostacoli, ma il primo è comunque facilmente risolvibile nella maggior parte dei casi. Capisco che i finanziamenti vengano meno, tuttavia ritengo che la metropolitana sia l’infrastruttura principale per qualsiasi città a livello europeo, e bisogna fare in modo che a Roma sia il primo obiettivo da raggiungere. Nelle città moderne, tutte le linee metropolitane sono da considerarsi strategiche, perché riescono a togliere tutto o parte del traffico che passa in superficie, quindi si può fare molto per una migliore qualità della vita.

Come mai a Roma e in tutto il Paese siamo così indietro rispetto al resto d’Europa?

Il problema principale è che in Italia per circa vent’anni non sono state fatte grandi opere o infrastrutture, a causa del blocco dei finanziamenti e del fatto che i privati non potevano intervenire. Invece in Spagna o in Inghilterra, nel corso degli scorsi decenni, sono state fatte tantissime opere, mentre in Italia siamo fermi, e non solo nel settore della metropolitana.

Quali città italiane si sono invece mosse bene in questo campo?

Napoli, per quanto riguarda la metropolitana, negli ultimi anni ha svolto un buon lavoro, mentre a Milano siamo ancora un po’ indietro, tenendo conto del fatto che per numero di abitanti è quasi comparabile a Barcellona, dove invece le linee sono più del doppio. Il problema è purtroppo generalizzato a tutta l’Italia, ed è difficile trovare buoni esempi, e Roma rappresenta proprio la punta di questo iceberg, quello senza dubbio più evidente.

 

(Claudio Perlini)