Gli organizzatori del manifestazione di Piazza San Giovanni, a Roma, sono entusiasti. Migliaia di persone hanno invaso il centro di Roma, militanti del Pd, per lo più, sventolando bandiere e facendo volare palloncini tricolore. Nonostante il mal tempo, giovani e anziani non si sono lasciati dissuadere e sono giunti «per un grande paese un futuro migliore», come recita lo slogan del Pd di oggi. Sul palco del sit, ha parlato, tra gli altri, Laura Boldrini dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati. Tra gli interventi più attesi, quello di Roberto Vecchioni. Che da poco ha deciso di manifestare tutto il suo dissenso nei confronti del governo e di Berlusconi. Realizzando anche, alcuni giorni fa un videoclip. Il cantante ha sottolineato come si tratti di una festa per cacciar ere via. E come non ci sia un solo strato della società che non chiede la cacciata di Berlusconi. Nel frattempo, si stanno raccogliendo fondi per le zone della Liguria alluvionate e devastate dai fiumi di fango. Sul palco è salita anche l’assessore all’Ambiente del comune di Calice al Cornoviglio (La Spezia), Alessandra Rossi, che ha detto: «Il nubifragio che ha devastato e messo in ginocchio Genova non può che alimentare la disperazione. Abbiamo voluto comunque essere qui con voi per la nostra Liguria e per lanciare un messaggio forte e chiaro: ricostruzione in nome del popolo italiano». Non sono mancati momenti di tensione. Nel corso della manifestazione, infatti, si sono presentate una quarantina di persone con le bandiere dei Moderati per il centrosinistra. A loro è stato contestato il fatto di non aver preso sul serio l’appello del segretario del Pd, Pierluigi Bersani, che aveva invitato a sventolare solamente bandiere tricolori, sottolineare la necessità, in questo momento, di unirsi e di lasciarsi alle spalle le divisioni di colore politico. Qualcuno ha urlato loro: «vergogna, buffoni, andate via!» mentre è stato sottolineto come si siano posizionati sotto il palco allo scopo di farsi riprendere dalla telecamere. Fischi e contestazioni sono stati riservati anche al giovane sindaco di Firenze, Matteo Renzi.
Al suo arrivo, alcuni dei presenti hanno inveito contro di lui rinfacciandogli di essere un populista. Gli hanno gridato anche: «vai ad Arcore!», in riferimento alla famosa visita del primo cittadino toscano al premier, quando, invece di recarsi in visita da lui in una sede ufficiale, si recò direttamente nella sua villa. In molti, inoltre, gli hanno rinfacciato di essere il Berlusconi di sinistra. E che, forse, farebbe meglio a trovare una collocazione all’interno del centrodestra.