Roma. Nei giorni scorsi il sindaco Gianni Alemanno ha visitato il cantiere della Nuvola, il nuovo centro congressi dell’Eur firmato dall’architetto Massimiliano Fuksas. L’obiettivo, ha dichiarato il primo cittadino, «è inaugurare la Nuvola entro il 31 gennaio 2013», perché si tratta di «un vero gioiello nel cuore di Roma oltre ad essere una struttura necessaria, perché la capitale senza un grande Centro congressi è sostanzialmente impensabile». Anche lo stesso Fuksas, prima del sopralluogo nel cantiere effettuato insieme ad Alemanno, ha confermato la data di apertura anche se, ricorda, «dal bando del 1998, vinto nel 2000, l’opera si completerà nel 2013 e quindi ci avremmo messo 15 anni». Il super architetto non è però in vena di polemiche, e confessa che avrebbe «grande piacere ad attaccare il mio amico sindaco ma non è il caso, perché questa volta non ha nessuna responsabilità e anzi è stato il pilastro per portare avanti questo progetto dando un supporto importantissimo». Adesso Fuksas vorrebbe però «un’accelerazione del cantiere con più operai al lavoro», dopo le tante polemiche sui ritardi della realizzazione: «Il passato è passato e ora pensiamo al futuro: il prossimo anno ci rivedremo qui e faremo un giro nella Nuvola, perché fra pochi mesi il telo traslucido, semitrasparente, comincerà a invadere la teca, e la notte si illuminerà come una strana lanterna; di giorno invece la luce penetrerà all’interno», spiega l’architetto. La struttura ospiterà, oltre a diverse sale per conferenze e seminari e un auditorium per la musica, una sala principale in basso da 9 mila posti e un’altra sospesa da 2 mila, mentre nella grande piazza che sorgerà invece al di sotto verranno allestite mostre, esposizioni e installazioni d’arte. Alle spalle della Nuvola ecco invece comparire la “Lama” (chiamato così da Fuksas), l’albergo da 440 camere che potrà accogliere almeno mille convegnisti. La struttura, spiega l’archistar, «è in cerca di un acquirente. Sono in corso i negoziati, ma la struttura è completa. Sarà in vetro scuro così da assorbire meglio i raggi del sole di inverno e respingerli in estate. È un progetto che ha un’alta sostenibilità con l’eliminazione del 60% delle emissioni; sul tetto ci sono circa 5.000 metri quadri di fotovoltaico». L’ad di Eur Spa, Riccardo Mancini, parla invece delle spese per il nuovo centro congressi: «Il costo totale della Nuvola alla fine sarà di 265 milioni di euro. Intanto stiamo pensando ai parcheggi sotterranei da realizzare a piazza Sturzo e in via della Civiltà Romana. Sono opere contenute nella delibera delle opere complementari e spero che Corsini faccia presto per poter iniziare». Mancini ha poi spiegato che «con questi parcheggi si coprono tutti i posti della Nuvola. Ci vogliono tre anni e intanto abbiamo affittato altri parcheggi collegati con navette. Inoltre, la valorizzazione del Velodromo serve ad abbassare il mutuo fatto per il centro congressi che porterà in cassa 350-400 milioni». Durante il sopralluogo nel cantiere, il sindaco Alemanno ha commentato anche gli abbondanti ritardi per la realizzazione delle Torri, progettate da Renzo Piano, che dovevano sorgere accanto alla Nuvola: «La settimana scorsa ho ricevuto i vertici di Fintecna che è la parte pubblica del consorzio che deve realizzare quest’opera e gli ho dato una sorta di ultimatum perché noi già da tempo abbiamo tutte le autorizzazioni e sarà un anno ormai che è disponibile il permesso a costruire».
L’opera, continua a spiegare Alemanno, non parte per «indecisione dei soci privati, non pubblici, e noi non vogliamo avere la Nuvola pronta e affianco un cantiere fermo. Quindi gli ho detto che entro gennaio o trovano dei soggetti privati che si sostituiscano e partono con il cantiere oppure bisognerà rivedere il progetto e fare qualcosa di meno ambizioso». Comunque, conclude il primo cittadino, «mi auguro che trovino le risorse e i modi per far partire il cantiere in maniera tale che si possa rimettere in moto anche questa parte dell’Eur». IlSussidiario.net ha chiesto un parere sull’argomento a Philippe Daverio, secondo cui «le colpe del tanto ritardo probabilmente non sono né di Fuksas né dell’amministrazione capitolina. Fuksas è molto bravo e possiede un’architettura che si basa molto sulla fisicità e, nonostante me ne abbia parlato in passato, non posso immaginare ora come sarà il lavoro finito. Posso però dire che per Roma questo nuovo centro congressi è importantissimo, perché la capitale ha veramente bisogno di una serie di grandi luoghi come questo. In questo momento lo spazio più ampio è probabilmente l’Auditorium, che però non è un centro congressi, quindi con funzioni tecniche completamente diverse, e che inoltre può contenere molte meno persone rispetto alla Nuvola, che dimostra ancora una volta di essere un’opera veramente importante per una città come Roma. Anche a Milano si fa fatica a trovare un luogo che possa contenere qualche migliaio di persone e sfortunatamente ancora nessuno ha capito che l’Expo era la grande occasione per poter mettere in piedi un progetto del genere. Ci troviamo in una società che ormai in ogni campo ha puntato su progetti giganteschi, basti pensare alla comunicazione o alle autostrade, però ancora fatichiamo ad offrire strutture fisiche dove la gente può incontrarsi per grandi eventi. Quindi, pur non sapendo come sarà il risultato finale e soprattutto come verrà poi gestita, la Nuvola di Roma acquisisce un’importanza veramente notevole».
(Claudio Perlini)