Roma riavrà il suo affaccio sulla storia, un affaccio metaforico ma anche fisico dato che stiamo parlando del balcone di Palazzo Venezia. Quello reso famoso da decine di filmati dell’Istituto Luce, quello da cui Mussolini si affacciava per parlare alla folla e dal quale fu anche pronunciato il discorso di guerra ai «combattenti di terra, di mare e dell’aria» del 10 giugno 1940. Il balcone, come ha dichiarato il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Maria Giro, è stato ripulito e restaurato ed è quindi pronto per essere riaperto.
Fino a poche settimane fa, il ballatoio era ricoperto da alcuni teloni. Giro si è soffermato sulla questione: «Il balcone era in stato di abbandono ed era pieno di attrezzature ed ora è stato ripulito. La Sovrintendenza del Polo Museale sta immaginando di aprirlo al pubblico nell’ambito delle visite al museo». Giro ha proseguito raccontando anche dell’interesse del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano verso il reperto architettonico: il sottosegretario ha commentato come il Presidente lo abbia visionato durante la mostra “Due Imperi – l’Aquila e il Dragone” che ha chiuso i suoi battenti proprio ieri.
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Continua Giro: «Era proprio dimenticato. Era tenuto in maniera indecente. Sono stati eseguiti lavori alla facciata di questo palazzo di grande prestigio architettonico e di fatto, adesso, quel balcone è stato reinserito nella sua cornice naturale. E poi – aggiunge – è giunto il momento di superare questo tabù. Il balcone preesisteva a Mussolini».
Da verificare ancora, però, la stabilità e la possibilità di poter renderlo calpestabile per riprodurre affacci in qualche modo storici per i visitatori. Conclude il sottosegretario: «Cade la damnatio memoriae del balcone, non dei misfatti storici dell’epoca: una cosa è il balcone e una cosa è l’uomo».
(Enrico Strina)