Due interviste che non sono passate inosservate, quelle di Francesco Giro sul Corriere della Sera e di Fabio Rampelli sul Tempo. I due esponenti del Pdl, sulle sezioni romane dei due quotidiani, si concedevano una serie di commenti al vetriolo nei confronti del sindaco Gianni Alemanno, in particolare sulla gestione dell’emergenza Rom e sul rimpasto della giunta. A richiamarli all’rdine è intervenuto Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl: «Dopo la ricostituzione della giunta capitolina – ha scritto Cicchitto in un comunicato – questo è il momento non delle interviste di vario segno che oggi compaiono sulle cronache cittadine del Corriere della Sera e del Tempo, ma di un impegno di tutto il centrodestra a sostegno del sindaco Alemanno». E Francesco Giro ha dovuto chiedere scusa pubblicamente ad Alemanno.
Durissime le parole di Giro, sottosegretario ai Beni culturali, nel testo dell’intervista al Corriere della Sera. Si parla del caso nomadi: «Basterebbe un’amministrazione che decida – spiega il sottosegretario pidiellino – che si assuma responsabilità. Invece Veltroni prima e Alemanno adesso hanno fatto poco o nulla, un disastro». Invece le promesse della campagna elettorale del centrodestra si stanno ritorcendo sul sindaco come un «boomerang». «Come dice Sant’Egidio – prosegue Giro – si tratta di cinquemila persone, non di un esercito infinito… Non era necessario né drammatizzare il problema né esacerbare gli animi. Anche perché, come dimostrano le scritte sui muri di Roma, certe frange xenofobe si sentono legittimate dal clima».
La rettifica di Giro, pubblicata dalle agenzie in mattinata, ha chiesto scusa al sindaco pur non smentendo i contenuti dell’intervista: «Chiedo scusa al mio sindaco Gianni Alemanno per l’intervista apparsa oggi sul Corriere della Sera sul tema dei Rom. Un politico d’esperienza dovrebbe talvolta controllare il testo dell’intervista soprattutto quando in gioco è un tema controverso e delicato come quello dei campi nomadi. Non lo faccio mai e non sono mai rimasto deluso».
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Sul Tempo compare invece un’intervista a Fabio Rampelli, leader della corrente dei "gabbiani" nel Pdl capitolino. Rampelli polemicca col sindaco per «un ingiustificato complesso di inferiorità» nei confronti della cultura di sinistra nella Capitale. E sull’estromissione dell’assessore alla Cultura Umberto Croppi: «Croppi un’idea di cultura l’aveva. Ne condivido l’allergia al kitch e l’onestà. La destra però ha temi che non sono emersi. un governo di destra non può metterla nelle mani di manager di sinistra masherati da tecnici». Rampelli chiede ad Alemanno maggiore capacità di rottura rispetto al passato: «L’ultracomunista Fuksas con i suoi ecomostri che vuole darci lezioni di urbanistica… Lui è la continuità, noi il cambiamento».
Fabrizio Cicchitto però non ha apprezzato i toni apertamente critici delle due interviste: «L’eredità del centrosinistra è un mezzo disastro sia dal punto di vista finanziario sia dal punto di vista della mobilità e della stessa manutenzione della città. Il problema dei Rom è di per sé tra i più difficili e complessi se affrontato senza alcuna venatura di razzismo ma anche con l’indispensabile realismo. La giunta sta facendo i conti con questo problema senza dilettantismi e con tutta la dovuta attenzione. Francamente su un tema cosi difficile non sono condivisibili strumentalizzazioni di alcun tipo».
Il capogruppo pdl conclude poi con uno sguardo al futuro prossimo: «La convocazione degli Stati Generali per Roma Capitale il 22 e 23 febbraio sarà l’occasione per sviluppare una riflessione a 360 gradi sulla complessiva strategia necessaria a far fare a Roma un salto di qualità».