Quante sono le nuove imprese, quante quelle che hanno chiuso? Quali i settori che hanno attirato di più i nuovi imprenditori, quali quelli considerati meno appetibili?
Quale sarà il bilancio del 2010 della delle imprese italiane? È reale il  vento di ripresa che sembra soffiare sul nostro Paese?

 
Per tentare di dare una risposta a questi interrogativi, Unioncamere ha organizzato per domani, giovedì 17 febbraio alle ore 12 una conferenza stampa nella quale verrà reso noto il rapporto Movimprese 2010, con i dati sulla dinamica imprenditoriale nei suoi aspetti giuridici, territoriali e settoriali.



 
Uno specifico focus, inoltre, riguarderà le caratteristiche del neo-imprenditore del 2010, per poter capire chi sono i nuovi leader d’impresa che, malgrado la crisi economica di questi anni, hanno deciso di sfidare il mercato.

I dati dell’ultimo trimestre sono stati incoraggianti: in termini assoluti la natalità ha fatto registrare un miglioramento del 7,21%. Le 55.593 imprese cessate, invece, risultato inferiori del -9,33% rispetto al dato del 2009, quando a chiudere i battenti furono ben 61.314 imprese. Un saldo che  è il secondo miglior risultato tra quelli degli ultimi otto.



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Il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, aveva così commentato i dati: «Da un lato l’impresa continua ad essere considerata dagli italiani una risorsa importante per rispondere alle sfide più difficili, come quella della perdita del lavoro, prendendosi delle responsabilità e affrontando il mercato. Nei primi nove mesi dell’anno il bilancio demografico è positivo per oltre 60mila imprese.

 

Dall’altro, pur rallentando, l’andamento dei fallimenti ci dice che gli effetti della crisi non si sono ancora esauriti e che continueremo a scontarli ancora per molti mesi».
Domani il quadro del 2011 sarà completo, e i dati su cui lavorare potranno dire se la tendenza di lieve ripresa è stata confermata.