Il nuovo assessore comunale alla Famiglia, Gianluigi De Palo, ha assunto, al momento del suo insediamento, anche la delega all’Agenzia comunale per le tossicodipendenze. In forza di tale nomina, l’assessore ha revocato ieri i bandi di gara dell’Agenzia, «per una più profonda verifica amministrativa».
L’ex presidente delle Acli della capitale ha spiegato che il suo insediamento «è arrivato a cavallo con la pubblicazione dei bandi. Per il bene dei ragazzi, credo sia importante lavorare in un clima di serenità. Quanto prima incontrerò tutte le parti sociali anche perché è mia intenzione pubblicare nuovamente i bandi in tempi stretti».



De Palo ha annunciato che si consulterà con tutte le associazioni impegnate nella prevenzione: «Attuerò scelte in modo democratico, senza far calare dall’alto le decisioni».
Ma le stesse associazioni non sono sembrate concordi nella scelta. Anzi: «I bandi revocati e i servizi sarebbero stati indubbiamente funzionali alla prevenzione e all’informazione sull’uso delle sostanze stupefacenti, tra gli adolescenti e non, ed al recupero dei tossicodipendenti, rispetto a vecchie e obsolete filosofie basate sulla riduzione del danno», hanno affermato i responsabili di trentadue enti impegnati nel campo.



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Fernando Aiuti, presidente della Commissione Politiche sanitarie, ha difeso l’assessore, che avrebbe recepito le indicazioni pervenutegli dalla Commissione stessa.

 

Durissimo attacco invece da parte dell’onorevole Fabio Rampelli, del Popolo della Libertà: «Non c’era alcun bisogno di sospendere i bandi: gli indirizzi dell’Assemblea capitolina sono chiari, così come sono chiare le linee culturali del centrodestra sulla lotta alla droga. Chi vuole eliminare o rendere non incisivi gli interventi di prevenzione, recupero e reinserimento del tossicodipendente e tornare al dominio della riduzione del danno propone le ricette della sinistra».