Una brillante operazione condotta dalla Polizia di Stato ha condotto all’individuazione e all’arresto di una vera e propria banda criminale che aveva assunto il monopolio dello spiaccio di sostanze stupefacenti nel nord est della capitale e nelle zone limitrofe.

L’organizzazione si spingeva infatti fino a Fidene e a Tivoli, dove spacciava in prevalenza cocaina. Sono quattordici le persone finite in manette, venti gli indagati, una vera e propria banda fortemente gerarchizzata, sgominata dall’operazione “Corsaro Nero”, che ha preso le mosse da un’indagine sulla distribuzione al dettaglio di cocaina, in forte aumento proprio in quelle zone negli ultimi mesi.



Una holding criminale messa in piedi da una sola famiglia, i Tripodi, di origine calabrese ma ormai pienamente inserita da anni nel tessuto cittadino di Roma.
Il padre, un cinquantenne originario di Cinquefrondi, in provincia di Reggio Calabria, era il boss della banda, coadiuvato dal figlio, trentasei anni, e dalla di lui compagna.



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Nella casa di quest’ultima è stata inoltre rinvenuta una piantagione di marijuana, oltre a tutto l’occorrente per renderla fruibile all’uso domestico.
Una vera e propria organizzazione internazionale. I Tripodi infatti si servivano di corrieri ovulatori provenienti dal Venezuela, che introducevano poi la merce nel mercato locale.

 

Coinvolto anche un incensurato, dipendente del ministero dei Beni culturali, che ospitava i corrieri nel proprio appartamento in attesa del passaggio di consegne della droga, per un volume di affari che si aggirava intorno al mezzo milione di euro.
Non  essendo stati al momento rilevati contatti con la malavita organizzata, per i quattordici è scattata la denuncia per spaccio internazionale.