È un Gianni Alemanno vigoroso e ispirato quello che si rivolge alla sala gremita del Palazzo dei Congressi, per gli Stati generali della città di Roma. Il sindaco presenta sinteticamente i progetti contenuti nel piano sugli obiettivi strategici per il futuro di Roma, ma cerca di coniugare la concretezza degli obiettivi con una visione di insieme sui “valori” necessari alla Capitale. Una parte significativa dell’intervento di Alemanno è dedicata all’obiettivo di trasformare Roma in una città «policentrica»: «Oggi a Roma non c’è luogo vivibile e interessante fuori dal centro storico – sostiene il sindaco –. Dobbiamo fare in modo che anche nelle periferie ci siano luoghi che valga la pena visitare, in cui valga la pena vivere».



Il sindaco insiste sul rapporto tra la storia della città e la necessità della modernizzazione: «Non possiamo pensare al passato solo per i dati turistici – spiega Alemanno –; dalla memoria devono venire valori o il futuro non si costruisce». Due  in particolare gli elementi identitari su cui si sofferma: «La romanità, non nel senso dei fasti dell’Impero ma della Repubblica, che ha trasferito al mondo il diritto e il senso delle istituzioni pubbliche. E la cristianità: il segnale più importante per difendere la persona umana e la famiglia».



A partire da questa eredità comune, prosegue il primo cittadino, si devono valorizzare poi le peculiarità di ogni realtà locale: «Devono contare le identità, al plurale; non nel caos, ma nella valorizzazione della persona umana. Proprio per questo Roma deve realizzare la propria vocazione policentrica: Roma recupererà lo spirito comunitario se saprà essere fondata sulle sue comunità».

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È qui che si inserisce il discorso sulla Roma policentrica e sulle periferie: «Non si può copiare il passato nelle periferie: le periferie devono essere attrattive e interessanti per il futuro, serve il massimo della conservazione del centro storico e il massimo della modernità nelle periferie. Le nuove metropolitane non devono gravare su un centro storico già sovraccarico, ma valorizzare le periferie».



«Da questo momento – ha concluso il sindaco – inizia lungo percorso per l’attuazione del piano, lungo non in termini di tempo ma di occasioni. Vogliamo fare rete, coinvolgere le parti sociali».