Un operazione costata venticinque milioni di euro, che ha trovato d’accordo l’intero arco istituzionale e il mondo dell’imprenditoria, romana e non. Parliamo del restauro del Colosseo, forse il monumento più famoso del mondo, che ritornerà all’antico splendore grazie all’impegno del gruppo Della Valle.

«E un fatto simbolico per il nostro Paese, e il nostro gruppo e orgoglioso di averla portata avanti e aver fatto partire i lavori. Lo consideriamo un grande onore. Non vogliamo né abbiamo chiesto nessun tornaconto commerciale», spiega Diego, il patron del gruppo ospite degli Stati generali di Roma.
Il Colosseo è uno dei simboli della cultura planetaria, patrimonio dell’umanità, Rimetterlo a lucido è senz’altro una vetrina di grande lustro per chiunque vi si cimenti. «È il sindaco che ci ha proposto di lanciarci nell’impresa. Abbiamo valutato con attenzione pro e contro, e abbiamo deciso di farlo – continua Della Valle – È un bel segnale per tutto il Paese, soprattutto dopo i crolli di Pompei».



E in un momento in cui il più grande ostacolo per realizzare qualunque cosa in Italia sembra la burocrazia, l’operazione Colosseo si è chiusa, nella sua fase propositiva, «con una rapidità che ci ha stupito, tempi che testimoniano che quando uno vuole realizzare una cosa in Italia lo può fare tranquillamente».



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Della Valle spiega che il gruppo imprenditoriale ha trovato in breve tempo, «senza lungaggini», l’intesa con il Comune e il ministero. Ai primi spetta l’onere finanziario e il controllo di qualità del lavoro, ai secondi la realizzazione e il rispetto dei tempi.

A latere del restauro, si è costituita la fondazione Amici del Colosseo, «un modo per mettere in rete tutte le cose contigue al lavoro di restauro e che possono essere realizzate nel sociale – spiega Della Valle – Dobbiamo innescare queste dinamiche quando realizziamo questi eventi, perché la cultura è una delle industrie a più alta potenzialità di crescita in Italia».